Dallo stadio San Paolo, ancora una volta, viene un messaggio pregnante che fornisce un’altra speranza per il riscatto del Sud. Per l’incontro Napoli-Catania erano stati ammessi i supporter avversari e qualche migliaio di catanesi affollava la tribuna laterale con le bandiere rosso-azzurre. Dalla curva A improvvisamente è apparso uno striscione che recitava: LA VOSTRA ACCOGLIENZA ABBIAMO RICONOSCIUTO A VOI CATANESI IL NOSTRO SALUTO. Ciò in ricordo della partita Catania-Napoli dello scorso campionato dove i Napoletani, pur sonoramente sconfitti, erano stati fraternamente accolti nello stadio etneo. Naturalmente un forte e spontaneo applauso ha accomunato napoletani e siciliani. Senza il razzismo nel cuore è pertanto facilissimo creare uno gemellaggio tra tifosi; ma il razzismo, si sa, alberga al di là del Garigliano (e tra quelli che imitano i loro padroni del nord). Mi piace ricordare un episodio molto significativo avvenuto nelle partite finali del 1987 quando il Napoli stava per vincere il suo primo scudetto con il più grande giocatore del mondo. Nel S. Paolo superaffollato e luccicante di bandiere azzurre spuntò uno striscione che veniva dalle falde dell’Etna. In esso si leggeva che da Zafferana, in provincia di Catania, erano venuti dei siciliani per partecipare all’imminente festa che vedeva per la prima volta una squadra del Sud trionfare nel massimo campionato dello sport più popolare. Allora il Catania, come le altre squadre dell’isola, stava stabilmente nelle serie minori ma quei siciliani non imitarono i tanti loro corregionali spavaldamente e stolidamente inneggianti alle squadre dei loro padroni settentrionali che, barando, vincevano sempre tutto. Quei siciliani sapevano l’importanza di Napoli nel DNA degli odierni meridionali e fecero un lungo viaggio per dichiarare la loro gioia per le vittorie della squadra della capitale duosiciliana. Sono certo che molti napoletani verranno a Catania per partecipare ad analoghi festeggiamenti della squadra rosso-azzurra,a incominciare dalla salvezza sicura di quest'anno. Onore e ringraziamento dunque ai catanesi nell’ottica di una solidarietà al sud, anche nel calcio, per risvegliare l’orgoglio di essere meridionali come recita il motto del nostro movimento.
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