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Associazione culturale Neoborbonica
L'orgoglio di essere meridionali

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RIFLESSIONE PDF Stampa E-mail

Da Gennaro C. riceviamo questa bella "riflessione" che volentieri pubblichiamo (unico neo il fatto che Francesco II abbandonò Napoli il 6 settembre 1860 e non a maggio quando però sbarcò il bandito dei due mondi Garibaldi):

Dal lontano 1861 le regioni del meridione d’Italia non conoscono altro che disinteresse,sfruttamento,mancanza totale di considerazione da parte delle  amministrazioni centrali,che in questi lunghi anni si sono succedute.

Gia’ dai savoia,dopo l’unificazione ,ci fu’ un totale esproprio di tutte le sue industrie (all’avanguardia per l’epoca,vedi cantieri navali di Castellammare,officine ferroviarie di Pietrarsa,nonche’ polo tessile di S.Leucio ,ecc,ecc,),nonche’ della depredazione delle sue ricchezze monetarie (ingenti per l’epoca),tutto cio’ avveniva senza una dichiarazione di guerra,ma con una vera e propia aggressione  nei confronti di uno stato Sovrano,provocando una emigrazione di massa,ed un graduale impovirimento delle regioni meridionali assoggetate,e tutto cio’ per puri scopi opportunistici.

Come se cio’ non bastasse,i savoiardi si avventurarono nella prima guerra mondiale, arrecando ulteriore impovirimento e tantissimi lutti  alle regioni del meriodione,cio’ sempre per il loro innato opportunismo,conducendo una guerra inizialmente di aggressione nei confronti dell’Austria-Ungheria (cio’ e storicamente provato),costringendo tanti meridionali (un tempo sovrani in un proprio stato sovrano) a sacrificarsi per i loro capricci ed i loro ideali.

 

Cio’ non sarebbe mai accaduto se il Regno delle Due Sicilie fosse rimasto uno stato indipendente in quell’epoca,e certamente nessun discendente dei Borbone si sarebbe mai imbarcato in una simile avventura,preferendo certamente una piu’ saggia ed oppotuna posizione di neutralita’ rispetto agli eventi dell’epoca.

 

Come se cio’ ancora non bastasse,i savoia (sempre per opportunismo e cupidigia) si inbatterono nel secondo conflitto mondiale ,arrecando anche stavolta con questa loro  decisione  ingentissimi danni e tantissimi lutti alle popolazioni del mezzogiorno d’Italia,con ulteriore impovirimento delle popolazioni locali,oltre ad ulteriori inevitabili immigrazioni.

 

A questo punto mi viene spontanea una “RIFLESSIONE”,come sarebbe oggi lo stato delle Due Sicilie se fosse rimasto sovrano ed indipendente ?.

Il popolo meridionale, preso dal difficile vivere il “quodidiano”,confuso dalle lusinghe sin ora ricevute da tutte le amministrazioni si ora succedutesi,ed ignorando del tutto gli eventi sopra descritti,(a scuola si guardavano bene del dire la verita’ sulle vere vicende del risorgimento,operando un vero lavaggio culturale alle future generazioni meridionali),ha’ il diritto di sapere come realmente si sono svolte le vicende sopra menzionate.

A tale scopo sto diffondendo questa mia “riflessione”a quante piu’ persone possibili, e da me raggiungibili ,allo scopo di far riflettere anche loro sul disagio particolarmente sentito dalle popolazioni del sud,rispetto alle regioni settentrionali piu’ industrializzate e privilegiate .

 

A pensarci bene ,per ironia della sorte fu’,se non erro, nel mese di maggio del 1861 che il Re’ Francesco II,incalzato dagli eventi a lui svavorevoli,fu’ costretto all’esilio,e’sempre se non erro,fu’ sempre nel mese di maggio,che l’ultimo re di casa savoia (Umberto il re di maggio) fu costretto all’esilio dal referendum popolare.

 

Un grazie,con vera gratidudine a chiunque voglia arricchire,approfondire ,migliorare e divulgare  questa mia “RIFLESSIONE”

 

 

                                                                              “Uno del sud, uno dei tanti”

 

 

    

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