Nell'augurare Buona Pasqua a tutti coloro che ci seguono, vogliamo auspicare per il Sud un miracolo di resurrezione nel segno di Colui che indicò la via duemila anni fa. La citazione inglese non è casuale. Easter rising è, nella libera Irlanda, la memoria della S. Pasqua 1916 in cui scoppiò la rivolta finale contro il colonialismo britannico che donò l'indipendenza, dopo quasi 5 secoli di terribile dominazione. Naturalmente qui non si fa nessun appello alla guerra armata che insanguinò l'isola di smeraldo; si fa invece immediato riferimento alla voglia di risorgere che può e deve essere incanalata nei campi possibili culturali, istituzionali, economici. Eppure nel periodo più triste dell'occupazione inglese, gli irlandesi che sapevano la storia e quindi anelavano all'irredentismo erano una minuscola minoranza. Tutti gli altri soffrivano più o meno rassegnatamente ma non avevano l'ardire nemmeno di sognare la libertà. Il lievito di pochi fece fermentare la massa realizzando una sorta di prodigiosa rivoluzione premiata dall'indipendenza dell'Eire nel 1922. I duosiciliani di oggi sono come gli Irlandesi prima del '22 ed i neoborbonici sono gli unici che hanno esperienza, forza e tempismo per innescare il cambiamento definitivo. I duosiciliani di oggi sono come i guardiani ai piedi di Gesù, addormentati e inermi. Dobbiamo assolutamente destarli fisicamente e spiritualmente per aprire la strada alla nostra resurrezione di popoli da 147 anni schiavi dei conquistatori del Nord. Meno parole e più fatti è la ricetta che gli Irlandesi adoperarono per riscattarsi ed è anche il nostro obiettivo che convincerà gli sprovveduti e sorprenderà gli invidiosi.
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