Successo; scontato nella sicurezza ed entusiasmante per la continuita'; per la consueta manifestazione di Messina, penultimo baluardo costretto ad arrendersi ai Savoia. Segue il comunicato dell'organizzatore, nostro delegato in Trinacria.
Manifestazione Real Cittadella di Messina 2008 Si è conclusa anche quest’anno la manifestazione per ricordare i 47 caduti duosiciliani, ma anche gli altri 4000 soldati che fra il 25.7.1860 e il 12.3.1861 difesero, dalla Fortezza di Messina, gli ultimi lembi della nostra Patria. Come di consueto l’appuntamento è stato sotto la statua in marmo di Carlo III di Borbone in Piazza Cavallotti. Non molto numerosi i partecipanti per via della giornata festiva (domenica delle Palme), ma come dice il detto “pochi ma buoni”, fra cui anche delle signore che non avevano partecipato mai alle precedenti manifestazioni. Alle 10,30 si sono recati sul cavalcante del bastione S. Stefano ove hanno deposto, al suono dell’inno di Paisiello, una corona di alloro con tre gigli e la scritta “Agli eroi della Cittadella”. Subito dopo, per mano della piccola Giulia Maria Serio, sempre presente alla manifestazioni fin da quando aveva 7 mesi, è stato deposto un bouquet di profumatissime fresie bianche inviate da Parigi, via interflora, accompagnato da un biglietto che diceva testualmente: <>. Ha preso la parola il delegato di Messina Serio Salvatore che ha invitato ad onorare e ricordare i valorosi soldati che difesero l’importante piazzaforte, nonostante l’invito di re Francesco II ad arrendersi. Essi caddero e combatterono, ad armi impari, per onorare il giuramento fatto al Re, forse coscienti, una volta arresisi ed ammainata la bandiera, che sarebbe iniziata la lunga notte dell’ignominia, della vergogna e della ….monnezza per tutto il popolo meridionale. Questi valorosi furono dai vincitori volutamente dimenticati; mai una lapide, mai un ricordo, mai una preghiera per essi. Pertanto il Delegato ha invitato i presenti ad un minuto di raccoglimento e a pregare, in quel luogo che ha visto i loro sacrifici, per le loro anime. Ha preso la parola, di seguito, lo storico Franz Riccobono che, dall’alto del bastione, ha delucidato le strutture rimaste della Cittadella. Quest’ultime sono state ultimamente oggetto di lavori per liberarle dalle ingombranti e fetide costruzioni che negli ultimi 60 anni sono sorte, nell’indifferenza della città e dei suoi politici, all’interno dei fossati e delle stesse strutture architettoniche. Una passeggiata lungo la cortina che unisce il bastione S. Stefano e S. Diego, e subito dopo i partecipanti si sono recati sotto la bella statua di bronzo di Ferdinando II, seminascosta dagli alberi, per porre un mazzo di fiori. Con il triplice grido di “Viva o Re!” si è conclusa la parte commemorativa della giornata. E’ proseguita con il pranzo sociale che è stato tenuto presso il nuovo e panoramico ristorante “Villa Gaia”, tutto a base di pesce e con vini strettamente meridionali. Dulcis in fundo la torta finale, offerta dalla Delegazione Neoborbonica “Valdemone” di Messina e dall’Associazione “Due Sicilie” di Giojosa Ionica (RC), segretario Zavaglia Pasquale, e realizzata dalla rinomata pasticceria messinese, rappresentava al centro le armi della Casa Borbone (tre gigli d’oro in campo azzurro). Alle 17,30, alcuni dei partecipanti si sono recati in Cattedrale per assistere alla SS. Messa e nelle intenzioni pregare in suffragio delle anime dei nostri compatrioti dimenticati (ma non da noi). Un arrivederci al prossimo anno per la manifestazione del decennale, con la speranza di essere presenti tutti, vicini e lontani! Salvatore SERIO |