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Associazione culturale Neoborbonica
L'orgoglio di essere meridionali

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Ad Alberto Angela PDF Stampa E-mail

Che cosa dire della trasmissione di Ulisse di sabato 29 ?

- inizia con lo sfarzo del periodo di Carlo terzo, mostrando il palazzo reale con i Re che hanno governato il regno delle Due Sicilie tutti con il viso sereno e con la spada in guaina - tra questi la statua dell’uggioso, minaccioso  ed arrabbiato Vittorio Emanuele nell’atto di brandire la sciabola a mo’ di coltello da macellaio (non era Re di Napoli ma  re d’Italia). Cosa ci fa quella statua che è la vergogna di palazzo reale e di tutta la popolazione del Sud?

- Angela parla di miseria nera dei contadini del Sud ma senza fare un confronto con altri staterelli (quali il Piemonte) e altri Stati d’Europa nello stesso periodo; qual’era la situazione nel Lombardo-Veneto, Piemonte, Austria, Francia e nell’Inghilterra?

- Parla delle seterie di San Leucio, ma omette gli opifici metalmeccanici ubicati in Campania e basso Lazio con circa 9000 addetti senza contare i piccoli opifici che impiegavano oltre 100 addetti e tra questi alcuni superavano  500 addetti, dando lavoro a 6000 persone – perché non parla del Reale Opificio di Pietrarsa con 1050 addetti? E soprattutto perché quando parla di S. Leucio omette di parlare anche degli alloggiamenti per la classe operaia? Forse perché tale sistemazione fu copiata dalla famiglia Agnelli negli anni ’50?

- Pur appartenendo allo stesso periodo (di miseria nera così come analizzato dal sig. Angela) perché lo stesso non fa cenno alle grandi industrie della carta, del vetro e cristalli, industrie alimentari, e delle tantissime industrie manifatturiere e per la produzione del sale?

- Il discorso di Angela si sofferma alla miseria nera nel Regno senza vagliare ed analizzare i rimedi proposti e realizzati in quel benedetto periodo per cercare di porre fine alla povertà; furono costruiti - in Napoli con progetto dell’arch. Fuga - ed in Palermo - due palazzi dei poveri per bellezza degni di Palazzo Reale. In essi venivano convogliati tutti i poveri delle Due Sicilie ed i più abili e svegli venivano educati al lavoro ed inviati nelle fabbriche di San Leucio, di Pietrarsa e nei moltissimi opifici sparsi in tutto il Regno. Non con la miseria (come Angela ha fatto notare) si è giunti a fare grandi opere ma con la saggezza e lungimiranza di chi ci governava, con il serio anche se duro lavoro nelle fabbriche, con esportazione dei prodotti della terra e con la serietà del nostro popolo i Regnanti hanno creato cose uniche al mondo.

- Oggi si vedono poveri immigrati, accattoni, lavavetri sparsi in tutte le città italiane ma non si trova un rimedio degno dell’umanità alla quale appartengono!

- Fu inaugurato il 13 maggio 1855 il nuovo porto di Bari, grazie appunto alla lungimiranza di Ferdinando II. Infatti, l’abbattimento dei dazi doganali voluto da suo nonno Ferdinando IV, arrecò notevolissimi benefici alle esportazioni di prodotti agricoli quali, olio, grano, vino, mandorle e permise enormi recuperi di competitività sui mercati europei provenienti da Grecia, Africa, ad altre nazioni a noi vicine.

- Quello che più ci ha fatto arrabbiare è stata la quasi mancanza di sensibilità nel condurre tale trasmissione, perché omettendo (volutamente o per ingiunzione da parte della censura di Stato) Francesco Saverio Nitti, ha omesso la parte migliore della nostra storia.

Non solo ed a proposito di primati omessi dalla trasmissione, in Napoli fu istituita la prima Cattedra Universitaria di Economia e nel contempo aveva la migliore finanza pubblica d’Italia.

Lo sfarzo delle Regge non è per niente dovuto allo stato di miseria dei contadini, ma alla lungimiranza dei Regnanti. A Napoli, Palermo, Reggio, Bari, Lecce, ecc.,i Borbone fondarono università, licei, scuole normali, per un sempre arricchimento (e non con lo svuotamento così come fatto dai Savoia) del cervello umano meridionale.

- Se il sig. Angela vuol prendere visione della documentazione esistente negli archivi, troverà che persino in un piccolo paese del Salento e più precisamente in Castro Lecce,  il 12 marzo 1796, Ferdinando IV, con suo dispaccio, istituiva alcune scuole che poi il 25 febbraio 1797 elevò al grado di Regia Università degli studi. Le facoltà erano: Grammatica e Belle lettere, Filosofia e Matematica, Storia Sacra e Storia profana, Primi rudimenti ed istruzioni catechistiche. Con secondo dispaccio datato 20 luglio 1796, Ferdinando IV volle aggiungere alle predette scuole anche quella di Agronomia che affido a Cosimo Moschettini da Martano Lecce, (1747-1820) professore universitario ed apprezzato autore di numerose opere di Agraria. Con terzo dispaccio del 15 ottobre dello stesso anno ordinò che alle cattedre già istituite, se ne aggiungessero altre due, una di Diritto civile e una di Diritto Canonico.

Caro Alberto Angela, Lei ha parlato anche delle uccisioni ed esecuzioni in Castel dell’Ovo che avvennero durante e dopo la Repubblica Partenopea, alla prossima trasmissione, parlaci un po’ dei misfatti, eccidi ed esecuzioni fatte da Carlo Alberto e Vittorio Emanuele nello stesso periodo in modo che il confronto possa reggere, soprattutto parlaci del lager di Fenestrelle!

 

La nostra, altro che miseria, altro che Re Lazzarone e Re Bomba!

Giovanni Borlizzi

 

 

 

 

 

 

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