SUD luoghi comuni da sfatare 2
Ancora oggi capita di leggere sui vari quotidiani di rilievo nazionale, le solite falsità sull’elevato tasso di analfabetismo presente al sud. Poi all’interno degli stessi giornali nascosti in trafiletti semicoperti, troviamo invece spesso notizie che smentiscono tutto ciò che è stato scritto nelle prime pagine a caratteri cubitali. Un esempio della osservazione suddetta riguarda il quotidiano economico per eccellenza, che non è e non è mai stato tenero verso il SUD, e riguarda il risultato di una ricerca da loro stessi commissionata e che ha dato dei risultati che smentivano non senza imbarazzo l’avversione del giornale verso il MERIDIONE. Pertanto non restava che sterilizzare la brutta notizia ( Bellissima per i meridionali perché un luogo comune veniva sfatato oggettivamente e, scherzo beffardo del destino, stesso da coloro che li alimentano, il classico boomerang);
presto fatto la notizia viene inserita nel supplemento SUD del quotidiano, il quale esce due volte la settimana e sinceramente sono so se è disponibile in edicola da Roma in su. Ovviamente non in prima non in seconda, ma all’ottava o nona pagina. La notizia era la seguente:
“ L’Università di Napoli Federico II è la più contattata dalle imprese in Italia come partner in progetti di ricerca. La novità emerge da una ricerca di Confindustria a cura del Club delle eccellenze (l’associazione che raggruppa le più importanti aziende italiane nel settore dell’alta tecnologia) , tale ricerca è stata realizzata dal Centro studi imprenditoriale per la ricerca, l’innovazione e la net economy.
La ricerca ha posto sotto osservazione 41 università e centri pubblici di ricerca italiani classificati rispetto a quattro criteri diversi: citazioni da parte delle imprese; numero di brevetti depositati; pubblicazioni edite; numero di citazioni ottenuto perle pubblicazioni edite.
La Federico II ha “ messo in riga ” il Cnr ( consiglio nazionale delle ricerche), l’università di Roma la Sapienza, il politecnico di torino, il politecnico di milano. L’università cattolica di milano, l’università luigi bocconi di milano.
L’ateneo Napoletano ha conquistato la palma di partner scientifico più citato in Italia grazie alle risposte a 30 imprese italiane “ regine “ nella ricerca ( tra cui Serono, STMicroelectronics, Telit, Alenia , ) e di un campione di Pmi ad alta tecnologia. “
A questo punto è inevitabile fare alcune osservazioni oggettive. La prima riguarda la professionalità dei giornalisti che ormai ha toccato livelli davvero minimi.
Prestarsi alla sporca operazione di esaltare la cronaca e di offuscare i primati è la tecnica che i piemontardi usarono in modo dispregevole appena dopo il saccheggio e l’annessione del regno delle due Sicilie. Purtroppo l’operazione dopo 147 anni continua in modo subdolo e probabilmente più efficacemente di allora.
Anche il quotidiano “ Il mattino” non è immune da questo gioco al massacro .
Nei giorni scorsi due notizie avrebbero meritato di essere inserite in seconda o terza pagina se non addirittura in prima, invece il suddetto quotidiano non ha trovato niente di meglio che inserirle nella cronaca casertana , nemmeno in quella regionale. Mi riferisco all’apertura del più Grande polo commerciale presente in Italia e soprattutto la grande performance delle aziende presenti fra Caserta e Napoli, le cui esportazioni sono aumentate del 100% . I nostri giornalisti estremamente arzilli a sottolineare la classifica del quotidiano killer del SUD “ Il Sole 24 Ore”, secondo il quale Caserta e Napoli figurano agli ultimi posti. Invece completamente assenti a sottolineare i risultati eccezionali che le nostre aziende stanno riuscendo ad ottenere senza il benchè minimo aiuto , ma solo frutto della capacità di fare del popolo meridionale.
È ormai in atto in modo irreversibile ed inconscio la riappropriazone della consapevolezza delle nostre capacità di eccellere in ogni campo, la riappropriazione della nostra storia quasi millenaria, la riappropriazione della nostra identità, la riappropriazione del nostro orgoglio Meridionale.
Forza e Onore
Nicola D’auria