Galli Della Loggia, le pecore e il maiale |
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Chiedo scusa se torno a occuparmi di quel disgraziato intervento del Della Loggia, dal quale si evince chiaramente la poca conoscenza che tale signore ha del Movimento Neoborbonico. Chiedo scusa, ripeto, se torno a occuparmi di quel supponente e peregrino intervento, ma non ho potuto fare a meno di condividere con i miei compatrioti una storiella dal gusto agrodolce che mi è tornata in mente nel vedere (con sconcerto!) come la cosiddetta "buona borghesia" italiana valuta e giudica un Movimento che come visione storica, culturale e politico-sociale non è assolutamente assimilabile (né paragonabile!) a un'organizzazione che di cultura, politica e storia poco o nulla sa. Ma veniamo alla storiella. In una stalla vivevano insieme alcune pecore e un maiale. Di tanto in tanto il fattore entrava, pigliava una pecora, la tastava o la mungeva e poi la lasciava tranquilla. Un giorno, invece di prendere una pecora, il fattore afferrò il maiale e questo cominciò a grugnire, strillare, scappare, recalcitrare. - Eh, che esagerazione!- , commentò a quella reazione una pecora; aggiungendo: - Quando il fattore mette le mani addosso a una di noi non facciamo tutte queste storie!-. E il maiale, di rimando: - Per forza! Quando prendono una di voi state tranquille perché sapete che o vi devono mungere o vi devono tosare. Ma quando viene preso un maiale il poveraccio reagisce così perché sa fin troppo bene come andrà a finire!- La morale?.... Quando l'Ernesto assimila (orrore!) i Neoborbonici ai "celtici", che "inveiscono" contro il Peppino nazionale per "sentito dire", mi ricorda quella pecora saccente e inconsapevole! Con simpatia. VESTINUS |