Napoli: luoghi comuni da sfatare
Che cosa si pensa di Napoli? Beh tutto il male possibile secondo una corrente di pensiero che ha fatto della disinformazione la sua punta di diamante. È sotto gli occhi di tutti come l’informazione dominante non perde occasione per infangare la città di Napoli, la Campania e tutto il Sud. I mass media nazionali ed ultimamente anche quelli internazionali non stanno usando mezzi termini, sempre pronti a dare un’enfasi maggiore del necessario a fatti di cronaca che di solito sono ordinaria amministrazione per ogni metropoli. A Napoli ed a tutto il sud non viene perdonato niente, mentre non esitano a sterilizzare fatti molto più gravi che accadono in altre parti d’Italia e d‘Europa, prima fra tutte la tanto decantata londra. Gli stessi mezzi di informazione, altrettanto disinvoltamente, oscurano le numerose eccezionali realtà imprenditoriali meridionali, realtà che hanno raggiunto un tasso di tecnologia così elevata che non hanno nulla da invidiare a moltissime aziende statunitensi.
Un sostanziale aiuto alla suddetta corrente di pensiero viene dato dalla inefficiente classe dirigente meridionale, la quale totalmente priva di senso di appartenenza e di lungimiranza, non solo non reagisce energicamente ed oggettivamente, ma usando l’arma di quel vittimismo che solo loro vedono, forniscono il fianco ad ulteriori denigrazioni.
La Campania e con essa tutto il meridione, hanno tutte le carte in regola per diventare la California d’ Europa. Gli ostacoli che si frappongono a questo progetto sono tre:
A) Mancanza di visione strategica
B) Disinformazione
C) Burocrazia ostativa
La mancanza di una visone strategica di sviluppo è conseguenza dell’incapacità dell’attuale classe dirigente meridionale. Un cambio di marcia, per lo sviluppo del meridione non è più rinviabile, il Sud necessita di grandi opere infrastruttura. I mezzi per la realizzazione di queste ultime si possono reperire anche senza aspettare le elemosine politiche, ormai sono di uso comune nuove tecniche di reperimento di capitali, quando sarà il momento spiegheremo in modo dettagliato il progetto.
La disinformazione è l’ostacolo più difficile da superare ed è anche quello che procura i danni maggiori, infatti, attraverso la sua opera questa ultima enfatizza, come dicevamo sopra, i fatti di cronaca e trascura in modo criminale le eccellenze di cui il Sud dispone. Questo ostacolo si può superare creando mezzi di informazione ex-novo, soprattutto composti da giornalisti che abbiano un senso di appartenenza capaci di essere cani da guardia del SUD.
L’ ostacolo burocratico si può superare in un solo modo , sostituire l’attuale classe dirigente. I presupposti perché ciò avvenga ci sono tutti, i cervelli meridionali si sono stancati di emigrare, hanno deciso di rimanere vogliono lavorare per la loro terra, non hanno più voglia di essere comandati e mortificati da incompetenti. I politici meridionali hanno l’obbligo di favorire questa sacrosanta aspettativa, altrimenti verranno spazzati via, il tempo è scaduto.
Nicola d’auria