AL Presidente della Repubblica Al Presidente della Regione Emilia Romagna AL Presidente della Provincia di Rimini Al Sindaco del Comune di Rimini Al Sindaco del Comune di Riccione Alla stampa
Oggetto: articolo pubblicato sulla "Voce" di Rimini sull'intervista offensiva del Sindaco di Riccione Sig. Imola Daniele .
"Sono il Dott. Picciano Pietro, un cittadino orgogliosamente Napoletano, che vive a Rimini da sette anni. In data odierna sul giornale "la Voce" di Rimini e'apparsa un'intervista del Sindaco di Riccione Sig. Imola Daniele, il quale ad una domanda su come fosse andata l'estate riccionese 2007, in merito all'ordine pubblico, rispondeva che vi erano state alcune novita' negative fra cui, testualmente in quanto virgolettato,". il ritorno della prostituzione, degli scippi, dei napoletani, della droga...". Dal momento che l'intervento in oggetto è aggravato dal fatto che promana da un primo cittadino di un noto Comune e' doveroso intervenire e sottolineare la gravità dello stesso. Dinanzi a queste frasi offensive, farneticanti e lapalissianamente razziste manifesto il mio sdegno e chiedo le scuse formali, aventi analogo risalto pubblico dell'offesa, da parte del sig. Imola Daniele il quale, in tal modo non solo ha mostrato come si sia tornati indietro nel tempo quanto a cultura del rispetto verso gli altri, indice sicuro con cui si misura il grado di civiltà di un popolo, ma al contempo ha arrecato un'onta agli stessi cittadini Riccionesi, da lui rappresentati, ed ai Romagnoli in genere, popolo che è notoriamente e storicamente apprezzato per la sua capacità di accoglienza e solidarietà. Non mi dilungherò ovviamente sull'impatto della formazione, cultura e conoscenza del Sig. Imola e di tutti gli italiani, che ha ed ha avuto la cultura Napoletana, solo se si pone mente ai contributi dei suoi grandi filosofi storici e giuristi; è pero' giunto il momento di cominciare a pretendere soprattutto da chi rappresenta intere collettività, maggiore sensibilità e rispetto verso le persone non solo dimostrando tolleranza ed apertura mentale ma, soprattutto, non giudicando la vita di milioni di persone per il contegno di pochi ( dovrebbe essere un principio universale) cosi' da non cadere in facili valutazioni precostituite e pregiudizievoli dell'onore personale che possono portare a fomentare solo odio divisione ed intolleranza."
Distinti Saluti
Dott. Picciano Pietro |