Anche a Firenze si sono accorti della collusione tra Mafia e Stato. |
|
|
|
'Cosa Nostra' non solo in Sicilia. Abbiamo protestato anche noi contro le minacce a Lirio Abbate, così come abbiamo espresso la nostra solidarietà al giornalista,nessuna testata ha ripreso la notizia. Ancora una volta dobbiamo constatare come si voglia relegare il problema mafioso legato a “cosa nostra” alla sola Sicilia . Non è così ,nel 1993 “cosa nostra” per volere di Provenzano, di Riina e di Matteo Messina Denaro, è arrivata fino a Firenze in via dei Georgofili con il consenso di molti politici di entrambi gli schieramenti, altrimenti non avrebbe potuto farlo. Lo abbiamo ben espresso nel nostro comunicato all’Ansa del 7 Settembre come la pensiamo su quanto scritto nel libro di Lirio Abbate. Con una puntuale ricostruzione di complicità e di nomi gli autori mettono ben in evidenza la più che probabile trattativa per abolire il “41 bis” anche ai mafiosi rei di strage , trattativa che noi ribadiamo è avvenuta sulla pelle dei nostri morti e dei nostri feriti. Siamo certi sia questo il nodo che la mafia vuole sciogliere attraverso minacce , chiamando in causa i politici amici, arrivare all’abolizione totale del “41 bis” e conseguentemente all’abolizione dell’ergastolo per il gruppo di fuoco di Bagarella oggi in carcere, ma alcuni di loro già a regime di carcere normale e con abbuoni e sconti di pena. Giovanna Maggiani Chelli Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili tratto da: http://www.ilmascalzone.it/articolo.php?id=11460 |