Il pan ci manca e sul ponte sventola bandiera bianca… |
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Il pan ci manca e sul ponte sventola bandiera bianca…Questi versi fan parte di un agiografia risorgimentalista giustamente dimenticata che però nella nostra mente fanno ancora capolino e sembrano attagliarsi a questi tempi di novella carestia. Il pane alimento essenziale aumenta nel prezzo ai tempi del governo Prodi e delle sinistre. Sembra un tormentone d’altre epoche con richiami alla tassa del macinato, alle fucilate di Bava Beccaris e di rimando alle carestie storiche che funestavano l’Europa. La storia non ci abbandona mai nel bene e nel male. Certo i tempi son cambiati oggi la gente mangia le brioches secondo la boutade attribuita a Maria Antonietta di Francia dai pamphlet giacobini, ma il pane è ancora un alimento fondamentale alla mensa dei poveri che pure esistono al tempo delle sinistre e del capitalismo rampante. Soprattutto nel Sud profondo accanto ai bisogni indotti dell’elettronica e del consumismo del superfluo c’è gente che cerca il pane oltre che il lavoro. Una esigenza che non si tiene in gran conto nemmeno dagli ultimi adepti della falce e martello, che pure di questa duale esigenza del proletariato avevano fatto una bandiera (rossa ovviamente). Il pane costa sempre di più insieme al latte senza una spiegazione seria, visto che non è credibile la leggenda delle colture utilizzate per i biocarburanti. Ma una cosa appare chiara la nostra intrinseca debolezza di fronte ai capricci del mercato globale. Il meridione d’Italia ha dismesso la sua agricoltura, eradicata dai dettami dello stato italiano e della UE per inseguire miti incapacitanti di un industria di cartapesta ed oggi ha bisogno del grano straniero. Avremo sempre più bisogno dei prodotti esteri per il nostro fabbisogno alimentare causa l’abbandono della campagna e la trasformazione dei campi in discariche di rifiuti tossici. Già le nostre colture tipiche stanno subendo il boicottaggio dei mercati del centro nord. Si completa in questo modo un ciclo di annientamento che ricorda la soluzione finale per un territorio che conquistato militarmente sta diventando terra bruciata. Pasquale Costagliola |