L'assurda proposta di Confindustria: espulso chi paga il pizzo |
|
|
|
Vi ricordate Libero Grassi? Non voleva pagare il pizzo. Con grande coraggio andò in televisione da Santoro. Denunciò il fenomeno mafioso. Lo Stato si indignò. La mafia lo ammazzò. Cosi vanno le cose in questo disgraziato Paese. La Confindustria, tramite il direttivo regionale degli industriali siciliani, ha deciso di espellere gli imprenditori che pagano il pizzo. Una decisione che rischia di far chiudere i battenti a Confindustria in Sicilia. Se tutti quelli che pagano vengono espulsi ci vorrà una nuova organizzazione. Confimafia potrebbe andar bene come nome? L’idea di colpire chi è costretto a subire è degna del marchese De Sade. In Parlamento ci sono persone che hanno avuto esplicite frequentazioni mafiose. Perchè non espelliamo loro invece degli industriali? Chi non paga può avere il negozio incendiato, può essere sparato. Se subisce il ricatto è perchè non crede che le istituzioni lo possano proteggere. E Montezemolo sadomaso che fa? Li espelle. I mafiosi rideranno a crepapelle. Non ci crederanno. Penseranno a una barzelletta del temibile ministro della Giustizia. Il proprietario immobiliare che canta con Little Tony per intenderci. La Confindustria ha aperto una nuova strada: la punizione di chi subisce un ricatto criminale. Ai cittadini onesti vessati dalla malavita lo Stato potrà ritirare il passaporto, frustare le piante dei piedi, sequestrare i beni. Forte con i deboli, debole con i forti. Forse questa iniziativa è un colpo di genio per far scomparire la mafia. Per timore di ritorsioni sia dei mafiosi che dello Stato, chi paga il pizzo avrà una doppia ragione per tenere la bocca chiusa. Omertà, giustizia e libertà. tratto da http://www.beppegrillo.it/2007/09/confimafia.html |