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Associazione culturale Neoborbonica
L'orgoglio di essere meridionali

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Dopo centoquaranta...- Mosca PDF Stampa E-mail
Guarda che non è vero che i libri da noi costano di più che a Bolzano;
i giornalisti come al solito dicono le cose senza spiegarle.
Allora, i prezzi dei libri scolastici sono imposti dagli editori e,
per quanto riguarda le scuole elementari, concordati con il Ministero
(i libri delle elementari, comunque, per le scuole statali e paritarie
sono a carico dei comuni). Sebbene il prezzo imposto teoricamente non
esista, e quindi quello indicato in copertina deve essere considerato
più che altro un prezzo suggerito o consigliato (a parte il prezzo
ministeriale per la scuola primaria), le librerie difficilmente
praticano sconti (io per esempio acquisto da una cooperativa di cui
sono socio, grazie alla quale arrivo a sconti del 15%), anche perché
l'IVA è assolta a monte dall'editore sul prezzo intero, il che incide
sul margine di guadagno del libraio. Il sistema è cioè ibrido tra
quello del mercato libero e quello dell'edicola (che, per ragioni
penso conosciute ai più, anche se la legge glielo consentisse non può
praticare sconti sui prezzi di giornali e riviste).
Quello che è accaduto è che, stilando la graduatoria delle scuole
secondarie italiane, è emerso che facendo la somma dei prezzi di
copertina di tutti i libri adottati nella singola classe, nella
provincia di Napoli mediamente mediamente si sfora di un tot (mi
sembra 40 euro) il tetto massimo di spesa fissato per decreto
ministeriale.
Piuttosto, diciamo che al mercato di Torino mia zia nella tarda
mattinata compra due chili di pesche a 1 euro, mentre mia madre, se
tutto va bene, per il 50% in più riesce a comprarne la metà.

Quanto al resto, finché ai settentrionali non sapranno la verità, e
cioè che noi stiamo nelle condizioni in cui stiamo a causa del
saccheggio operato dai Piemontesi nei nostri territori, allora non
potranno che tacciarci di essere degli incapaci. Purtroppo la memoria
storica non riesce ad andare indietro di 140 anni (sebbene
nell'economia di una storia non siano così tanti) e finché i libri
della scuola dell'obbligo (più su qualcosa sta cominciando a cambiare)
continueranno a raccontare la favoletta delle Due Sicilie come stato
tiranno e arretrato al quale i Savoia hanno portato benessere e
libertà, non credo che le cose potranno cambiare.

Un abbraccio a tutti


Amedeo Francesco Mosca

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