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Considerazioni di un simpatizzante dei Neoborbonici su "Commento" |
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Egregio Signor Valitutto,
quello che Lei chiama "inutile revisioismo" è, invece, utilissima campagna d'informazione. Sì, "campagna d'informazione" nei confronti della maggior parte di quei Meridionali come Lei che ancora oggi, ABSIT INIURIA VERBIS, continuano ad accettare passivamente la cosiddetta "vulgata storica" che da 147 anni in qua la PARS DESTRUENS di quest'Italia da rifondare EX NOVO va propalando senza pudore a destra e a manca. Non mi va di fare considerazioni sul Suo non poco contraddittorio "commento", tuttavia non posso esimermi dal farLe notare che se oggi come oggi non ci fossero i Neoborbonici a fare dell' "inutile revisionismo", gli abitanti di quei territori che un tempo furono il Regno delle Due Sicilie avrebbero ben poco da sperare nel futuro. E questo perché in una Nazione degna di tal nome non può esservi futuro senza un passato a cui attingere. Il futuro, infatti, non è altro che l'attualizzazione e la correzione (ove necessario) progressiva e costante del passato. Guai a quegli uomini che non hanno legami con il passato! Sono degli zombie! I Neoborbonici questo l'hanno capito da lungo tempo, avendo avuto modo di studiare le squallide condizioni in cui attualmente versano i propri connazionali alla luce di quello che fu il glorioso e fiero passato delle martoriate, umiliate e offese contrade del Sud. I Neoborbonici (mi perdoni se glielo faccio osservare brutalmente) sono dei giganti che, avendo la capacità di scoprire una più vasta porzione di orizzonte rispetto a noi, poveri nanerottoli limitati nella propria visuale, costituiscono l'avanguardia (preziosissima!) di quello che domani si spera sarà un grande e compatto schieramento di persone le quali, presa coscienza di sé e delle proprie potenzialità, sarà in grado, finalmente, di riconquistare il proprio destino; il quale attualmente viene troppo spesso affidato e delegato a individui che del clientelismo e del parassitismo hanno fatto il loro cavallo di battaglia, per continuare a prosperare ai danni di una Nazione intera. Quando i tanti nostri connazionali, per cui oggi i mostruosi e nefandi apparati della partitocrazia creano ad arte bisogni e disagi, per legarli irrimediabilmente a loro, facendogli intravedere un possibile (ma sempre effimero, in termini politici!) affrancamento da essi; quando i nostri connazionali, dicevo, saranno in grado di discernere quale sistema politico sia migliore per loro, a quel punto (ne sia pur certo) non ci sarà più bisogno di enfatizzare ricorrenze come battesimi, cresime, comunioni e via dicendo; poiché a quel punto il compito di questi coraggiosi rappresentanti della nostra Nazione potrà dirsi assolto. Ma fino a quando continueranno a esserci molti (troppi) Meridionali disinformati, caro Lei, non solo tali celebrazioni dovranno essere fatte, ma anche plaudite incondizionatamente. E non per il fatto (se vogliamo apparentemente futile e privo di senso), ma per ciò che rappresentano politicamente, moralmente e storicamente. Mi congedo pregandoLa di non volermene, se a tratti Le sarò sembrato piuttosto duro; ma (mi creda!) nulla è mai abbastanza, quando in gioco c'è il futuro di una grande e gloriosa Nazione. Personalmente, al posto Suo, piuttosto che chiedere che cosa fanno i Neoborbonici per il Sud, mi farei un esame di coscienza e mi chiederei che cosa faccio io, per aiutare i Neoborbonici a risolvere i tanti e pressanti problemi del Sud. Con sincero affetto. VESTINUS |
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