Vorrei inserirmi, se posso, nel “dibattito” acceso dall’affermazione del ministro Amato secondo la quale la violenza sulle donne sarebbe una costumanza siculo-pachistana. Debbo precisare che, pur non appartenendo a nessuno di quei due Popoli (a proposito, come li considera, intimamente, il signor Ministro: etnie, razze … tribù?) essendo io “semplicemente” casertano (e quindi, arguisco, pure io con qualche neo più o meno grosso a giudizio di certi Signori d’altra latitudine...) mi sento con esse profondamente solidale e con esse offeso. Essendo io della penisola italiana (…a questo punto!), mi dichiaro siciliano (sperando di essere considerato degno, da quel Popolo, di farne parte sia pure soltanto moralmente). Non so a quali fonti il signor ministro abbia attinto per giungere a quella conclusione (che definire …sconclusionata è poco), ma credo che più che di fonti ISTAT o similari, si tratti di convinzioni preconcette, false e, ahimè, ormai viscerali. Visto che si tratta del membro di un Governo che ha poteri decisionali su di me, la mia famiglia e l’ambiente s.l. in cui vivo, francamente mi preoccupo. Come un individuo che, avendo di sé la percezione X non farà mai ciò che attiene alla personalità Y che a lui sente aliena, ugualmente un governo che consideri, sbagliando, poco degni certi suoi amministrati cosa potrà mai fare per essi? Se realmente si impegna, sbaglierà politica; se non si impegna…peggio! Dunque: mala tempora currunt … sia nel 147° anno dai fatti risorgimentali altrui sia, il che è peggio, in prospettiva futura! Ma … adda passà ‘a nuttata! Futuro.
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