Scrive G. Cantoni che … “Chi sbaglia Storia sbaglia politica”. “Il tesoro del regno delle Due Sicilie rinsanguò le finanze del nuovo Stato, mentre l’unificazione del debito pubblico aggravò sensibilmente la situazione meridionale, dato che il Piemonte e la Toscana erano indebitai fino ai capelli e il regno sardo era in pieno fallimento. L’ex regno delle Due Sicilie, quindi, sanò il passivo di centinaia e centinaia di milioni di lire del debito pubblico della nuova Italia” (Francesco Saverio Nitti).
“… Il corollario di questa analisi è che la stessa industria centro settentrionale, sorta su queste basi parassitarie e malsane, non aveva capacità di espansione ed aveva come condizione permanente di vita l’inferiorità del Mezzogiorno …” (Rosario Villari, L’interdipendenza tra Nord e Sud)
“Gli oltraggi subiti dalle popolazioni meridionali sono incommensurabili. Sono convinto di non aver fatto male, nonostante ciò non rifarei oggi la via dell’Italia meridionale, temendo di essere preso a sassate, essendosi colà cagionato solo squallore e suscitato solo odio” (Giuseppe garibaldi, lettera ad Adelaide Cairoli).
I nostri politici e le nostre più alte cariche istituzionali hanno salutato oggi il bicentenario della nascita di Garibaldi come il più fausto degli eventi: a meno di non pensare che non conoscano bene la Storia, mi domando se sentano veramente in maniera unitaria questo Stato.
C’è di che preoccuparsi…
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