I nuovi Briganti invadono la stazione ferroviaria di Roma Tiburtina. Zotici, incivili, primitivi, teppisti, lestofanti, truffatori, ignoranti, questi alcuni epiteti utilizzati nei confronti dei Lavoratori che hanno occupato in segno di protesta la stazione ferroviaria di Roma Tiburtina il 25 giugno scorso. Non occorreva essere delle Sibille o delle Cassandre per prevedere il disagio di quanti settimanalmente sono costretti a viaggiare su e giù per lo stivale unicamente per motivi di lavoro. Nello scorso numero de “Il Nuovo Sud” abbiamo ampiamente denunciato quanto purtroppo poi puntualmente accaduto. Le promesse di soppressione treni sono sciaguratamente diventate realtà. I disagi dei viaggiatori, infatti, sono stati accentuati dalla politica di risparmio operata sui treni notturni a lunga percorrenza. In questi giorni abbiamo sentito commenti e denunce provenire da ogni dove ed abbiamo ascoltato in proposito le più spettacolari giustificazioni dai nostri politici nazionali, dagli amministratori locali e dai dirigenti ferroviari. Nessuno di questi ha compreso che i viaggiatori artefici del blocco ferroviario sono e restano in primis dei lavoratori, persone che hanno deciso a costo di sacrifici enormi di LAVORARE per continuare ad essere delle persone ONESTE. I media nazionali sono sempre pronti ad enfatizzare un agguato di camorra o la spazzatura che si accumula per le strade, purtroppo non sono disposti a scrivere di chi ha lasciato le periferie napoletane per prestare la propria opera nelle aziende dell’ Italia settentrionale e non sono disposti a scrivere che queste persone non potendosi permettere di vivere in quelle città con le rispettive famiglie, per l’eccessivo costo della vita, sono costrette ad effettuare settimanalmente un indegno viaggio in treno. Carmine Posillipo Movimento Neoborbonico |