Lettera dal MAttino di Napoli |
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Riflettevo sulle parole di Chiamparino e Cacciari: "Se lo scandalo rifiuti fosse successo qui da noi ci avrebbero processati in piazza". E mi sono guardato intorno. Da noi la stampa ha informato, l'opposizione ha fatto il suo compitino, qualche voce sdegnata si è levata. Poi il silenzio. Ricordo Napoli nella povertà dignitosa degli anni ’60, nella tenaglia della rivolta sociale degli anni ’70, il colera, il dopoterremoto, il virus sinciziale, gli scandali politici, l'ascesa di una nuova e spietata camorra. Ricordo tutto questo e altro ancora, ma non riesco a trovare un momento peggiore dell'attualità. Eppure non succede niente, se ne parla al bar, si sfogliano i giornali, si fa qualche commento fra l'annoiato e il rassegnato. Nessuno si dimette, nessun colpevole, nessuno denuncia, nessuno si muove per organizzare un movimento di base, nonostante che siamo sulle pagine dei giornali di tutto il mondo, di nuovo alla berlina, di nuovo ricoperti di infame ma sacrosanta vergogna. Anzi, chiamati alle urne molti di noi sono andati diligentemente a votare, cosa di per sè ormai incomprensibile, confermando la fiducia agli attuali amministratori locali. Cosa ci succede? Siamo diventati immuni a qualunque tipo di indignazione, niente ci scuote o abbiamo tutti interessi personali che ci impediscono di agire come i cittadini amministrati da Chiamparino o Cacciari ? Carmine Bruno Esposito - NAPOLI |