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Richiesta ai Neoborbonici. |
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Cari Neoborbonici, è venuto il momento di far sentire la nostra voce "colà dove si puote ciò che si vuole". Come? INONDANDO il Palazzo di e-mail contenenti la richiesta sotto riportata e che a suo tempo in tanti inviarono insieme a me. Penso che sia il caso di riproporla per due motivi: 1) REPETITA IUVANT; 2) lorsignori DEVONO conoscere l'esistenza del Movimento Neoborbonico.
Ma attenzione! la richiesta non va inviata come allegato, bensì come messaggio; altrimenti non verrà letta (già sarà un miracolo se leggeranno l'e-mail così come si presenta). Raccomando a tutti, una volta che si sia provveduto a copiare il documento sul proprio computer, di compilarlo scrupolosamente nelle parti inerenti ai dati personali. Inutile dire che più saremo, più forte faremo sentire la nostra voce.
P. S. Poiché sarebbe mia intenzione inviare un simile documento facendo seguire alla mia firma la dicitura: "Movimento Neoborbonici", chiedo ai dirigenti dello Stesso di autorizzarmi a fare ciò; e contestualmente chiedo a tutti coloro che intendono aderire all'iniziativa di comunicarlo a un responsabile del Movimento (magari a Fiore Marro), al fine di poter stabilire una data per un eventuale invio in blocco delle singole e-mail (bisogna creare un effetto-valanga). In attesa di riscontro, invio cordiali saluti. Gabriele Falco e- mail della Presidenza del Consiglio dei Ministri: urpdie@governo.it Testo del documento da inviare:
Al Presidente del Consiglio Palazzo Chigi - Piazza Colonna, 370 - 00187 ROMA OGGETTO: RICHIESTA RIDUZIONE STIPENDI POLITICI E SOPPRESSIONE LORO PRIVILEGI. Il sottoscritto NOME COGNOME, residente a CITTA', CAP, PROVINCIA VIA / PIAZZA / ALTRO, NUMERO CIVICO, consideratoche: 1. l'economia italiana è caratterizzata da un cronico e preoccupante malessere che negli ultimi anni è andato sempre più accentuandosi; 2. il debito pubblico e le continue manovre finanziarie per riassestare il bilancio dello Stato vanno a incidere pesantemente sui cittadini, la maggior parte dei quali non ha un reddito in grado di limitare in qualche modo il forte disagio derivante dall'attuale costo della vita; 3. l'evasione fiscale dei più aggrava tale situazione negativa, determinando il progressivo indebolimento economico di coloro i quali (e sono i più) percepiscono un reddito fisso e vedono perciò diminuire sempre più il proprio potere d'acquisto ed aumentare il carico dei sacrifici imposti dalla congiuntura economica negativa; 4. nel nostro Paese esiste un considerevole numero di persone che "godono" pensioni le quali non garantiscono una sopravvivenza dignitosa, e che un'altra grande fascia di popolazione è composta da lavoratori precari, da disoccupati e da quelli che eufemisticamente vengono definiti "meno abbienti"; 5. le risorse destinate a Servizi fondamentali come la Sanità e la Scuola (veri indicatori di un'effettiva democrazia all'interno delle cosiddette "società civili") spesso risultano insufficienti, determinando così la negazione e il fallimento di quel "welfare state" che è stato il fiore all'occhiello delle più avanzate democrazie europee del secondo dopoguerra; 6. la politica assorbe una grandissima fetta delle nostre risorse, spesso in maniera ingiustificata, contribuendo al diffondersi di ingiustizie sociali e malcostume; 7. i compensi dei politici a tutti i livelli risultano (tra stipendi, rimborsi, diarie, esenzioni e privilegi non di rado inconcepibili) sproporzionati e ingiusti, nonché ingiuriosi nei confronti di chi, pur lavorando assiduamente e pesantemente, in un anno non riesce a portare a casa un reddito capace di eguagliare quello che detti politici (soprattutto parlamentari e consiglieri regionali) incassano in un mese; 8. di fronte a negative congiunture economiche e macroscopiche disuguaglianze di reddito tra i cittadini i politici degni di tale nome dovrebbero provvedere a far sì che le stesse fossero se non superate almeno attenuate; non solo con manovre "correttive" che finiscono per penalizzare la popolazione, ma anche con un doveroso e moralmente corretto comportamento esemplare, come quello di decurtare il proprio stipendio, in maniera tale da mostrarsi solidali con i cittadini che affrontano enormi sacrifici e in non pochi casi sono costretti a indebitarsi al solo scopo di sopravvivere; 9. la politica innanzi tutto è e deve essere un servizio reso alla Nazione e alle Comunità in Essa esistenti; 10. il benessere di un Popolo dipende soprattutto dalla cooperazione, dalla solidarietà e dal contributo di tutte le categorie che lo compongono (non ultima quella dei politici di ogni ordine e grado); tutto ciò considerato, e rispettosamente sottoposto alla cortese attenzione delle S. V., CHIEDE che venga presa in considerazione la possibilità di ridurre gli emolumenti corrisposti ai politici italiani di ogni ordine e grado e di abolire qualsiasi privilegio connesso alle varie cariche politico-amministrative. In maniera particolare, chiede che vengano soppressi quei privilegi di cui si continua a godere anche quando non si ricoprono più determinate cariche politico-istituzionali. LUOGO, DATA Con Osservanza NOME COGNOME MOVIMENTO NEOBORBONICO |
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