Dalla lettura delle notizie riguardanti le risorse destinate alle grandi opere pubbliche si deduce, senza alcuno sforzo mentale, che la cosiddetta forbice tra nord e Sud continua ad allargarsi. Checché ne pensino o, per meglio dire, ne chiacchierino i settentrionali, ancora una volta il governo centrale destina ingenti risorse ad opere pubbliche che o dovranno essere completate o iniziate. I numeri ne parlano in modo incontrovertibile: il nord dovrà ricevere13.705,05 in milioni di €, mentre il Sud ne riceverà 7.470,12, ciò in termini assoluti, in percentuale al nord andrà il 46,960% ed al Sud il 25,600%. Il centro riceverà rispettivamente 7.999,91 milioni di €, pari al 27,420%. Ciò significa che gli occhi del governo Prodi sono così indirizzati: uno solo per il nord e l’altro per la restante parte della penisola. A scanso di equivoci aggiungiamo che consideriamo la Sardegna aggregata al nord, perché storicamente facente parte del regno Sardo-Piemontese, e l’Abruzzo al Sud, perché storicamente facente parte del Regno delle Due Sicilie. Proprio per tale ragione riteniamo che l’analisi vada effettuata con questo tipo di aggregazioni, per evidenziare che le scelte operate nell’Italia unitaria sono scelte di comodo, in quanto tendono ad avvalorare l’ipotesi che tutto ciò che è socio-economicamente arretrato sta al Sud e tutto ciò che è socio-economicamente sviluppato sta al nord o al nord guarda. Noi non vogliamo né avere, né dare. Anzi, riteniamo che le analisi economiche vadano effettuate proprio tenendo nella debita considerazione la memoria storico-culturale delle aree considerate. Ciò posto, sinteticamente, riteniamo di poter evidenziare che di positivo il piano ha l’attenzione verso le opere ferroviarie e metropolitane. Ma questa positività si ferma qui, perché andando ad analizzare i dati vediamo che per le opere ferroviarie per la gran parte (in termini percentuali possiamo quasi dire per la metà) vengono scelte tratte del nord e per le metropolitane vige la stessa regola. Si pensi che per i raddoppi ferroviari per il Sud sono semplicemente indicati i costi, così è per il raddoppio Caserta-Foggia, Bari-Taranto Palermo Messina e per il nodo ferroviario di Palermo, ma per nessuno di essi è stato chiesto il finanziamento; fa eccezione il raddoppio Matera-Altamura il cui finanziamento (vale a dire 130,00 milioni di euro) è pari al costo, ma….pare che il tratto Matera-Altamura sia molto piccolo, una quindicina di chilometri. Delle metropolitane non si sa nulla, per trovarne una più a sud bisogna spulciare nell’elenco delle opere previste per Roma. Che cosa dire? Di questo passo la differenza tra nord e Sud non si può non allargare, non solo per le misure finanziarie previste per queste cosiddette grandi opere, ma anche e soprattutto per la ricaduta che queste poi avranno sul territorio, perché la pioggia di tutti questi milioni di euro continuerà ad alimentare il circuito virtuoso per il nord e vizioso per il Sud. Giuseppe Vozza |