la bella lettera di Marro |
|
|
|
Marro, il tuo ultimo messaggio dimostra che quando si riflette con pacatezza ogni disaccordo si dissolve come neve al sole. Condivido infatti ogni parola di questa tua ultima. Consentimi però un approfondimento ulteriore sulle discussioni che abbiamo avuto. Ritenere che la forza reale del movimento neoborbonico comporti anche un'equivalente forza politica è un grave errore. Sul piano politico infatti tutta la nostra area è debolissima. È debolissima perché al suo interno vi sono visioni diverse e a volte persino contrastanti; è debolissima perché se un giorno i dirigenti del mov. invistassero tutti gli iscritti e simpatizzanti a convogliare il loro sostegno elettorale su una certa parte politica, ammesso che tutti seguano l'indicazione (eventualità da escludere completamente) si potrebbero assicurare nella migliore delle ipotesi pochissime migliaia di voti, cioè nulla; è debolissima perché con ogni evidenza finora nella nostra area non è emerso alcun leader effettivo; è debolissima soprattutto perché all'interno del mov., e più generalmente dell'area che si riconosce in certe idee, il numero di chi è disposto a impegnarsi anche politicamente, come tu hai fatto notare nella tua ultima lettera, è assolutamente esiguo. Dunque pure con la forza effettiva del mov. la nostra agibilità politica è ridotta al minimo. Bisogna prendere coscienza di questa difficile realtà. La politica si basa principalmente su rapporti di forza. In politica non si può bleffare. Perché una volta scoperta la realtà, pagaresti amaramente, con la disistima degli interlucutori. A ciò si aggiunga la difficile situazione politica del Sud. Ogni volta che ho chiesto alle istituzioni locali della mia provincia di allestire un banchetto ultra borbonico e ultra antigaribaldino non ho mai avuto alcuna difficoltà. So benissimo però che se volessi allestire un banchetto con proposte politiche non allineate incontrerei un ostracismo durissimo. Questo non per ragioni ideologiche ma perché da noi la politica è diventato un sistema per campare. In questa situazione acquisire consenso politico per le nostre tesi non è semplice. Per questo dico che dobbiamo valorizzare tutte le circostanze favorevoli che si presentano, evitando di arroccarci su posizioni di intransigenza che non siamo supportate da una reale forza politica. In definitiva se sul piano culturale la nostra intransigenza deve essere assoluta, sul piano politico siamo costretti a muoverci con grande moderazione. Un caro saluto. edoardo
|