Biglietti più cari prima dello stop a Capodichino Tariffe “high cost” all’aeroporto di Napoli. Lo scalo partenopeo, l’unico della regione, riapre i battenti dopo tre giorni di stop a causa di lavori straordinari di manutenzione. Una chiusura annunciata da tempo e concordata con gli operatori turistici per evitare che il blocco capitasse nei giorni del Maggio dei Monumenti ( le montagne di immondizie nelle strade hanno reso inutile questa accortenza). Fin qui nulla di strano: dalla Gesac, la società che gestisce Capodichino, fanno sapere che non è la prima volta che un aeroporto si ferma per lavori urgenti ( nelle regioni dove gli aeroporti sono più di uno i disagi non si avvertono, la Gesac non ha sottolineato che i Campani hanno dovuto sobbarcarsi minimo 200 km per l’aeroporto più vicino a differenza di tutte le altre regioni dove le distanze sono infinitamente inferiori). I problemi non sono mancati, con i passeggeri dirottati su Roma e Bari, ma si dice che quei lavori non potevano essere rinviati. Nei tre giorni di chiusura le 26 compagnie che operano a Napoli hanno perso circa cinquantamila biglietti. Una cifra a loro detta considerevole, soprattutto in tempi di magra e di battaglie a colpi di promozioni e sconti. Come ridurre al minimo i danni? Semplice: ritoccare le tariffe nei giorni immediatamente precedenti la chiusura dell’aeroporto. Già 20 giorni fa, collegandosi ai siti internet dei vettori, era possibile notare un sensibile aumento sei prezzi. Solitamente un volo Napoli-londra andata e ritorno con una compagnia low cost costa circa 150 euro. Con il passare delle settimane la tariffa è salita a 250 euro e 5 giorni prima della partenza ha toccato i 620 euro. Chi invece era in partenza dalla capitale britannica ha dovuto sborsare 500 euro. E pensare che per un volo transoceanico da Roma a New York, prenotando addirittura due giorni prima della partenza , si spende la stessa cifra. I rincari, quindi, valgono solo per lo scalo napoletano. L’acquisto di un biglietto Palermo-londra, nei giorni precedenti il blocco di Capodichino, veniva venduto a 350 euro, circa la metà del Napoli-londra. A pensar male si fa peccato, certo, ma se i conti non tornano è bene approfondire. Mediamente un volo Napoli-milano con una delle compagnie di linea che collegano le due città costa sui 120 euro. Nei cinque giorni prima della chiusura di Capodichino, invece , le tariffe andavano fra i 391 ed i 474 euro. Nello stesso periodo, invece, Roma-milano costava tra i 113 ed i 166 euroe Bari milano tra i 211 ed i 240 euro. Atterrare a Napoli è stato più caro anche per chi partiva da Palermo: 150 euro contro i 130 euro di chi era diretto a Roma. Fonte solo 24 Ore Un plauso alla stampa campana per aver ignorato i disagi ed il dissanguamento economico dei viaggiatori. La costruzione di un aeroporto intercontinentale in Campania ormai non è più rinviabile non è possibile che un bacino di utenza di circa 25 milioni di persone ne sai sprovvisto. Nicola D’auria Movimento Neoborbonico. |