La Passeggiata sul confine |
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Vivo e fiero il popolo del Borbone In Messico in occasione dei mondiali di calcio del 1970 molti calciatori furono afflitti da pesanti problemi fisici, la catastrofe fu etichettata dai giornalisti sportivi come “la maledizione di Montezuma” Ieri 3 giugno 2007 in occasione della visita ai nostri compatrioti che vivono nei pressi del confine con lo Stato Pontificio si è prospettata una novella Montezuma anche per noi, non per problemi fisici ma per un nubifragio inspiegabile per la stagione primaverile che viviamo di questo periodo. Sarà stata la “maledizione savoiarda” quella di ieri, quella che da 147 anni tiene diviso un popolo una maledizione certo fatta in collaborazione con il diavolo. Ma la tenacia dei neoborbonici non si è certo fermata per il maltempo. L’incontro con i duosiciliani dell’alto casertano è stato un altro tassello unitario ed identitario che va ad aggiungersi nel carniere del popolo neoborbonico. Siamo stati accolti da Argentino d’Aquino e dall’ottimo Tonino Farinelli guida storica per l’occasione. Abbiamo visitato la casa di Luigi Alonzi detto Chiavone ed anche alcune fabbriche del periodo preunitario, siamo stati accolti ad Arpino dal compatriota Ferdinando Corradini ed abbiamo visitato la dimora che diede albergo al re Ferdinando IV, Arpino ha dato natali al grande Marco Tullio Cicerone ed al generale Vipsanio Agrippa nonché terra natale dell’ immenso Caio Mario ma la parte più commovente e poetica della giornata nonostante un tempo inclemente è risultata la vista dei cippi di demarcazione tra il regno delle Due Sicilie e lo Stato Pontificio, dove la natura dava in bella mostra un grosso, bianco giglio dalla parte del regno napolitano che giganteggiava fiero tra le due linee di confine. Oltre alla delegazione di “Terra di Lavoro” hanno preso parte all’incontro i neoborbonici di Roma con Longo come portabandiera e nuovi compatrioti giunti da Barletta, Napoli era degnamente rappresentata da Catanese e De Angelis. I discorsi di benvenuto e di reciprocità tenuti da Romano, Argentino ed il presidente provinciale “Terra di Lavoro” Vozza hanno suscitato gratificazione ai convenuti presenti, un clima fraterno che la dice lunga sul senso di appartenenza del popolo duosiciliano, lo scambio di doni e patto solenne di cooperazione ha chiuso la passeggiata con la ripromessa di altre visite. |