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CHIETI OGGI PATTUMIERA, DOMANI CIMITERO PDF Stampa E-mail

NON SOLO NEL NAPOLETANO C'è IL PROBLEMA DEI RIFIUTI, ANCHE IN ABRUZZO STIAMO VIVENDO UNA SITUAZIONE ANALOGA .

A TAL PROPOSITO, ECCO LA NOTA CHE HO INVIATO A TUTTE LE AUTORITA' ED AGLI ORGANI D'INFORMAZIONE .

CRISTIANO VIGNALI -CHIETI- ABRUZZO .

Chieti, lì 30 maggio 2007

AL PRESIDENTE DELLA REGIONE ABRUZZO
AL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI CHIETI
AL SINDACO DI CHIETI
AGLI ASSESSORI E CONSIGLIERI DELLA REGIONE ABRUZZO, DELLA PROVINCIA E DEL COMUNE DI CHIETI
AGLI ORGANI D'INFORMAZIONE

Oggetto : Ragioni per le quali opporsi all'installazione dell'impianto di Termovalorizzazione a Chieti presso c.da Casoni .


Mentre divampa l'emergenza rifiuti a Napoli, anche Chieti, fatte le debite proporzioni, vive la stessa problematica in stridente e clamoroso contrasto con quanto è avvenuto con le passate amministrazioni .

Infatti, Chieti è stata fino ad oggi l'isola felice poiché le precedenti amministrazioni " Cucullo " hanno impedito che diventasse la " pattumiera d'Abruzzo " .

A suo tempo, l'ex Sindaco Cucullo capeggiò la rivolta degli abitanti di tutta la Brecciarola conseguendo risultati tanto positivi che la discarica di contrada Casoni con un'autonomia di oltre 25 anni era esclusivamente per la raccolta dei rifiuti solidi urbani della sola città di Chieti .

Ma, è notizia di questi giorni che la Regione Abruzzo ha, addirittura, predisposto improvvisamente il Piano Regionale dei Rifiuti nel quale individua Chieti, ed in particolare c.da Casoni quale sito per la realizzazione dell'impianto di termovalorizzazione delle immondizie civili più grande d'Abruzzo .

Un termovalorizzatore è praticamente un inceneritore di rifiuti in grado di sfruttare il contenuto calorico delle immondizie stesse per generare calore, riscaldare acqua ed infine produrre energia elettrica .

Si distingue quindi dai vecchi inceneritori che si limitavano alla sola termodistruzione dei rifiuti senza produrre energia .

L'impiego dei termovalorizzatori sembra essere una soluzione al problema delle discariche ormai stracolme .

Di certo prima di costruire un impianto bisogna effettuare approfonditi studi sull'impatto ambientale che produce una struttura del genere, nonché studi approfonditi sul dimensionamento dell'impianto stesso, definendo preventivamente i quantitativi di rifiuti che vi transiteranno .

Altro fattore, assolutamente non trascurabile, è vincere la diffidenza dei cittadini circa l'utilità e la non pericolosità per la salute .

Di certo anche nel caso dell'inceneritore termovalorizzatore le informazioni a disposizione dei cittadini non sono sufficienti .

Infatti, non è affatto chiaro se effettivamente sia dannoso o meno per la salute, anche se è certo che dalla costruzione del primo inceneritore ad oggi la tecnologia ha fatto enormi passi in avanti rendendo sempre più sicuri gli impianti, ma la certezza dell'innoquità degli stessi non è provata .

I vantaggi legati alla termovalorizzazione sono sostanzialmente i seguenti :

I rifiuti pericolosi possono essere resi innocui grazie al processo di ossidazione ;
L'incenerimento produce gas ad alta temperatura ed il calore degli stessi viene utilizzato nella generazione di energia impiegando vapore ;
L'incenerimento riduce il volume dei rifiuti ed alleggerisce così il problema delle discariche stracolme .

Il rifiuto viene bruciato a temperature molto elevate ( oltre 1000 gradi ), ma secondo alcuni studi, considerata al difficoltà di tenere costante la temperatura, non si può avere la certezza che le sostanze nocive vengano tutte abbattute .

Infati, in base alla legge di Lavoiser ( nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma ) un termovalorizzatore che brucia rifiuti produce energia, ma anche scorie solide ( scorie pesanti, ceneri volanti e polveri ) e gassose ( fumi ) .

Se consideriamo 1 tonnellata di rifiuto da incenerire la calce e l'acqua necessari per l'abbattimento di una parte delle polveri e l'ossigeno per la combustione, si ottiene un residuo di circa 2 tonnellate .

In quanto al residuo solido, esso è composto da :

Scorie pesanti, circa 300 kg per tonnellate di rifiuto, formate da rifiuto incombusto, raccolto a valle dell'impianto, come i metalli ferrosi inerti ed altri che vengono sottoposti a vagliatura e separazione per essere successivamente riavviate a scopo di recupero ( ad esempio utilizzate come materiali per fondo stradale ) .
Ceneri volanti ( circa 30 kg per tonnellate di rifiuti ) e polveri raccolte dall'impianto di depurazione che vengono conferite in discarica .

I fumi immessi nell'aria ( circa 1 tonnellata per pari quantità di rifiuti ), nonostante siano trattati, contengono sostanze chimiche nocive quali : le diossine, i furani, il cloroformio, l'esoclorobenze, il tetracloroetilene, il policlorobifenile, il fonaldeide e fesgene, oltreché metalli come l'arsenico, il barilio, il cadmio, il cromo, l'antimonio, il bario, il piombo, il mercurio, il tallio e l'argento .

Quindi, i termovalorizzatori pur essendo molto meno inquinanti rispetto ai vecchi inceneritori, non eliminano in ogni caso l'emissione di diossine nei fumi di scarico dispersi nell'atmosfera circostante .

Un fatto su cui concordano ormai sia i costruttori, sia i medici che i tecnici .

Le diossine sono le sostanze tossiche più pericolose, poiché non esiste una soglia minima di sicurezza per queste sostanze che possono essere nocive per l'uomo a qualsiasi livello di assimilazione ( US Environment Protectioin Agency 1994 ) .

Esse si producono in caso di cattive condizioni di combustione a temperatura sotto i 1000 gradi e sono sostanze tossiche ultra cancerogene per l'organismo umano, poiché sono poco volatili per via del loro elevato peso molecolare e sono solubili nei grassi dove tendono ad accumularsi .

Motivo che già di per se è sufficiente per comprendere lo stato d'animo dei cittadini e le mobilitazioni sociali in questo senso .

Per questa loro caratteristica il corpo umano non è in grado di espellerle, perciò anche quantità minime possono recare gravi danni alla salute di esseri umani ed animali .

Altre sostanze di cui vale certamente la pena di dire qualcosa sono le polveri sottili che rimangono indenni a tutti i processi di depurazione finendo inevitabilmente nell'aria, tra le quali le velenosissime nano polveri da PM 2,5 fino a PM 0,1 .

Secondo la legge Ronchi bisognerebbe quanto più possibile recuperare materiali ma allo stato attuale si premiano i processi che impediscono il recupero delle suddette sostanze .

La termovalorizzazione per assolvere al suo compito in maniera ottimale dovrebbe non procedere, bensì seguire un processo accurato di raccolta differenziata, separando accuratamente il vetro dalla plastica, dalla carta, dall'alluminio ecc.ecc. .

Alla luce di tutto ciò non conviene evitare la costruzione di termovalorizzatori ed impegnarci tutti insieme per incrementare la pratica della raccolta differenziata ?

Anche la materia destinata ai termovalorizzatori ( le cosiddette ecoballe ) dovrebbe avere caratteristiche tali da scongiurare quanto più possibile un eventuale rilascio di sostanze nocive nell'ambiente, ma questo passaggio purtroppo in alcuni casi non avviene ancora con la necessaria trasparenza ed accuratezza .

E' necessario inoltre sempre procedere ad un attento esame dell'impatto sull'ambiente specifico nel quale il termovalorizzatore è destinato e sulla salute dei cittadini come dovrebbe avvenire per qualsiasi scelta di ordine pubblico .

L'ubicazione degli impianti, da decidere in accordo con gli abitanti del luogo, è un problema di primaria importanza, poiché solo in questo modo potrà avviarsi una concreta collaborazione tra cittadini e amministrazione nella complessa gestione del sistema rifiuti .

La Regione Abruzzo afferma che la bozza del piano regionale sui rifiuti è stata completata dopo quasi due anni di concertazioni e sei assemblee pubbliche alle quali hanno partecipato centinaia di persone tra le quali gli ambientalisti, i rappresentanti dei comuni e dei consorzi, perciò mi chiedo :

Visto che venite a farci questo " regalo ", mettendoci dentro casa un " bel termovalorizzatore " regalandoci diossina, non sarebbe stato opportuno sentire prima i cittadini di Chieti ?
Perché l'amministrazione catto-comunista teatina non ha fatto nulla per impedire questo danno ambientale alla nostra città ed alla salute dei cittadini?
Perché realizzare questi tipi di strutture a ridosso della città ?
Vi sono tantissime zone lontane dai centri urbani, perché non sfruttare questi siti ?


A tal proposito, va sottolineato che l'amministrazione comunale catto - comunista di Chieti ha inviato due rappresentanti a queste assemblee regionali sul Piano dei Rifiuti, ma essi non hanno posto alcuna opposizione alla costruzione del termovalorizzatore in contrada Casoni alla Brecciarola di Chieti .

Indagando sulla vicenda possiamo notare che uno dei rappresentanti comunali è un dipendente della Deco, cioè proprio la società che sta costruendo il termovalorizzatore in c.da Casoni e che la Deco in occasione delle passate elezioni regionali ha finanziato diversi partiti del centrosinistra .

Quindi possiamo ben comprendere i probabili interessi, diversi da quelli della collettività che hanno spinto i politici di centrosinistra ad ogni livello ad accettare passivamente la costruzione del Termovalorizzatore ultra cancerogeno sul territorio del Comune di Chieti .

Pertanto, con tutti i mezzi possibili bisogna opporsi alla costruzione del termovalorizzatore a Chieti per le seguenti ragioni :


I termovalorizzatori sono ultra nocivi per la salute umana ;
Finché esistono le ecomafie non si può essere sicuri di quel che si brucia, perciò meglio seppellire i rifiuti e incrementare la raccolta differenziata, così almeno la natura della mondezza è rintracciabile ;
I termovalorizzatori farebbero solo un favore alle ecomafie ( che compatterebbero meglio i rifiuti ) e causerebbero solo un disastro alle popolazioni locali che respirerebbero sostanze altamente cancerogene, con i termovalorizzatori avremo una " nube di seveso " alla settimana considerato il traffico di rifiuti industriali che verrebbero convogliati a Chieti da tutto l'Abruzzo e forse anche da altre regioni .
Le discariche tradizionali verranno saturate con rifiuti industriali importanti, perciò non ci sarà più spazio .
La città di Chieti diventerà come la zona campana di " Acerra - Nola - Marigliano ", che è stata definita il triangolo della morte da " lancet oncology " ( prestigiosa rivista scientifica internazionale ), poiché aumenteranno vertiginosamente i casi di leucemia fulminante .

A tal proposito, va precisato che per i rifiuti solidi urbani ( dovuti al packaging delle merci acquistate ) il responsabile dell'impatto ambientale è il produttore della merce che ha scelto l'imballaggio non biodegradabile, non l'insieme dei clienti finali, perciò le associazioni industriali del settore plastica andrebbero chiamate in causa per concorso in disastro ambientale .
In base a questo principio di sospendibilità la tassa sulla spazzatura andrebbe scaricata a monte sui commercianti all'ingrosso e sui produttori dei beni arrivando anche al boicottaggio delle merci con involucro non riciclabile con un'ordinanza del prefetto .

In questo modo al consumatore finale resterebbe l'onere di collaborare alla raccolta differenziata in cambio dell'azzeramento delle tasse spazzatura .

Inoltre, per evitare importazioni di rifiuti bisognerebbe usare un controllo satellitare del territorio e monitorare i tragitti dei mezzi che trasportano i rifiuti .

Purtroppo, il tempo per evitare che il termovalorizzatore venga impiantato in C.da Casoni di Chieti è ormai agli sgoccioli .

Infatti, solo fino al 15 giugno c'è la possibilità di presentare osservazioni alla bozza sul Piano Regionale dei Rifiuti, ma a tutt'oggi l'amministrazione comunale di centrosinistra non ha mosso un dito per garantire la salute dei cittadini di Chieti .

Pertanto, quando Chieti, da " pattumiera " si trasformerà in " cimitero " d'Abruzzo a causa dell'aumento esponenziale dei casi di cancro dovuti alle diossine sparse nell'ambiente, sapremo a chi imputare le responsabilità delle sciagure che colpiranno la città di Chieti ed i teatini .

Per contattarmi al fine di organizzare qualche forma di protesta contro la costruzione del termovalorizzatore a Chieti tel al mio numero di cellulare 3291324413


IN FEDE
Dott .CRISTIANO VIGNALI

Neoborbonici  comitato Abruzzo

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