I briganti e il tricolore |
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Signor Reitano il suo post trasuda sentimentalismo da ogni parola, ma i fatti, la storia sono altra cosa. Tirare in ballo i briganti per difendere il tricolore mi sembra davvero troppo. Forse lei non è informato sul fatto che nelle rivolte popolari del 60/61, nelle incursioni nei centri delle bande armate la lacerazione del tricolore era una costante. Non si può cambiare la storia. L'irruzione del tricolore ha segnato una catastrofe senza misura per le intere popolazioni del Sud d'Italia. Una catastrofe che continua. Ancora oggi il tricolore viene utilizzato per paralizzare la volontà di riscatto, la volontà dei popoli meridionali di ritrovare la loro identità. Il tricolore è il simbolo di identità dello Stato risorgimentale, uno Stato eternamente nemico del Sud. Accettare il tricolore significa accettare l'ideologia costitutiva dello Stato risorgimentale. Questo per noi è impossibile. Da giovane anche io ero un innamorato del Tricolore perché ritenevo che esso esprimesse compiutamente la mia sete d'identità. Ma allora ignoravo la storia, le dimensioni esatte del disastro in cui è precipitato il Sud. La mia bandiera è la bandiera del Regno delle Due Sicilie. Il tricolore pensò di aver seppellito definitivamente il Regno delle Due Sicilie. Sarà la nostra bandiera a seppellire il tricolore. L'avvenire delle popolazioni meridionali è più importante dei legami sentimentali di tanti devoti del tricolore. Un saluto rispettoso edoardo spagnuolo |