La profezia :
Il sangue è scorso nuovamente su questa terra amara
La morte si fa desiderare, l’offesa diventa storia
I ferri escono dai padri davanti agli occhi dei bambini.
Piangono senza dire nulla i piccoli, nudi.
L’Italia crescerà con il latte della rabbia e del rancore.
Saranno cittadini senza nessun onore,
saranno terre lontane e lacrime e bastimenti,
il mezzo per dimenticare i torti e i tradimenti,
per non assaggiare i comandi dei soldati nelle nostre case,
gli insulti, i tormenti e lo scorno che penetrano nelle ossa.
E sarà l’arte di campare e di non credere più a nessuno,
sarà l’arte di imbrogliare per non dormir digiuni,
saranno guappi e streghe, ladri, santi e ruffiani,
saranno duchi e straccioni, preti e ciarlatani.
Profumi nei palazzi, puttane e manutengoli,
bassi umidi e scuri, bocche con alito di cipolla,
una pizza col nome di regina: di chi fu nemica ieri.
I nipoti di chi fu brigante saranno carabinieri.
Sarà una ferita aperta sotto l’acqua e il sole,
un corpo che si spegne senza emanare odori,
grida senza voci che attraversano campagne e città,
la discordia senza nome tutte le notti verrà a trovarti.
Gente senza pace troverà le giuste parole
per meglio nascondere ciò che non vuole dire.
Sempre mal di testa per ciò che tocca al cuore,
sarà per dimenticare l’innocenza, sarà per rincorrere l’amore,
sarà recitare commedie per la strada e nei letti, sarà per far soffrire
l’altro solo per fargli dispetto…
il freddo scava la coscienza mentre d’estate è uno sfizio,
ma per gli uomini della terra mia non ci sarà giustizia,
ma io canto, canto, canto, canto per tutti quanti,
canto per dar coraggio, canto per dar speranza,
canto per la dignità… che abbiamo avuta e tanta!
Canto un canto di uomini che son stati briganti.
Da “Li chiamarono briganti” recitata da Lina Sastri.
(Traduzione dall’italico all’italiano di G. De Gennaro)
Fiore marro