Identità Epilogo : Risposta del dott. Pietro Gargano al comunicato di Gennaro De Crescenzo “Il Vento che cambia”: Il professore de Crescenzo è un sostenitore della causa borbonica. Con lui ho avuto qualche amabile polemica, ma non lo faccio qui, anche perché sono d’accordo sulla rilettura della storia e sulla ricostruzione di un senso di identità . Il problema è come… Pietro Gargano rubrica “ Ditelo al Il Mattino” da Il Mattino del 25 maggio 2007 Egregio dott. Pietro Gargano Sono Fiore Marro portavoce del movimento neoborbonico. Le scrivo innanzitutto per ringraziarla per lo spazio che ultimamente ci sta concedendo sulla sua rubrica “ Ditelo al Il Mattino”. Grazie quindi per la disponibilità che ci concede. L’Associazione Neoborbonica è oggi non solo e non più un gruppo filoborbonico ma anche e soprattutto un movimento di opinione, denuncia ed a volte di proposta. Stiamo da oltre quindici anni lavorando al più ambizioso dei progetti a Sud, la ricostruzione dell’identità meridionale, una idea semplice ma irta e dispendiosa, il ritorno ad una identità non solo Borbonica! Lei chiede come fare? Basta solo aprire i cassetti serrati della Storia. Quella storia che ci ha visto primeggiare in tanti campi, dall’economia alle finanze, dalla medicina alle arti, dall’ingegneria alla matematica. Cominciamo col parlare di Mongiana, S. Leucio, Pietrarsa, del primo tunnel ferroviario, dei cantieri di Castellammare, degli “Usi Civici”, dell’Albergo dei Poveri , dei tanti primati di una Nazione che è stata quasi millenaria. Diamo voce ad un passato, il nostro, per troppo tempo tenuto nascosto. Noi crediamo che anche attraverso queste nozioni quel tanto ricercato senso di identità possa rinsavire, quell’appartenenza che oggi sfugge ed ha difficoltà ad emergere sia capace di risorgere. Il tutto non per nostalgismo monarchico o per partigianeria borboniana. I Borbone sono stati una parte importante della nostra Storia ma il nostro mondo ha una vita assai più lunga dei 126 anni borbonici, una vita di mille anni o quasi. Cominciamo. Si doveva fare l’Italia, l’Italia si è fatta ma male ed a due binari e con una velocità sbilanciata, è la colpa non è solo degli altri. La mancanza di senso civico e sociale siamo convinti che nasca proprio dalla cancellazione del nostro passato, una enorme eredità eccessivamente rimossa , nascosta, occultata. Abbiamo avuto una miriade di uomini di grande spessore nati nelle nostre contrade , uomini che dovevano risultare i nostri punti di riferimento identitari e parlo di G.B.Vico, di Benedetto Marzolla, di Felice Jafolla, di Domenico Arpino, Giovanbattista Basile, di Giacinto dè Sivo, napolitani secondi a nessuno nel campo delle arti, della letteratura e delle scienze, le chiedo perché Andreas Hofer e Stephan Bandera sono considerati eroi dai loro concittadini ancora oggi mentre il nostro Michele Pezza è bollato specie dalla nostra intellighentia solo come un volgare brigante? Le domando che differenza passa tra Fabrizio Ruffo o Alfonso di Borbone ed il greco Canaris o Abd el Kader D’ Africa? A noi risultano naturalmente come i nostri vandeani e la chouannerie bretone.figure epiche , identitarie, mitologiche . Ecco questo è un modo per ridare identità al nostro popolo, alla gente del Sud italico, riaprire in modo leale i libri del nostro passato. Così facendo ci si può auspicare una classe dirigente degna di questo nome, un ceto che senta il forte senso di appartenenza ed una fiera identità. Fiore Marro Movimento neoborbonico |