Lettera inviata a "Il Mattino" il 6 maggio 2005 a proposito della questione Gaucci e di un Napoli bis.
Gentile dott. Pietro Gargano,
Le scrivo in merito alla questione Gaucci e alla possibilit? , mi auguro remota, che possa esserci un'altra squadra di calcio napoletana.
Da pi? parti vedo che questo signore, affarista senza scrupoli (e non nasconde nemmeno pi? di tanto questa sua "vocazione") ? tornato alla ribalta con interventi su giornali ed in trasmissioni televisive ribadendo, con toni a dir poco minacciosi, la sua volont? di creare la "Napoli Sportiva".
Meglio sorvolare sui possibili commenti legati all'infelice scelta del nome, che sembra pi? un appellativo della nostra citt?, come ? potuto essere, nel lontano 1600, quello di "Gentile".
La questione pi? grave, invece, ? a mio avviso l'eventualit? che noi napoletani possiamo un giorno diventare nemici in casa nostra e scontrarci tra noi come accade a Milano, Torino, Roma etc., divisi sul tifo per la "Soccer" o la "Sportiva".
Sembrerebbe una cosa banale, ma non lo ? in quanto andrebbe ad aggiungersi ad una situazione peraltro gi? gravissima che vede numerosi napoletani tifare per squadre del nord, napoletani che purtroppo si sono avvicinati al mondo del calcio con il Napoli in B o addirittura in C.
Questa situazione mi ricorda la sindrome di Stoccolma, innamorati dei nostri carcerieri, innamorati di chi si ostina ancora oggi a chiamarci terroni, scansafatiche, delinquenti; di chi ha chiamato la Nostra plurimillenaria Terra semplicemente "Borbonia" in contrapposizione a "Padania" dimostrando, ancora una volta, di ignorare completamente la nostra storia calpestando la nostra dignit?.
Allora ecco che subentra l'atro aspetto ancor pi? importante della faccenda, e cio? ci? che fino ad ora ? riuscito a rappresentare il Napoli: la squadra di Napoli, ex capitale di un glorioso e prospero Regno, rappresenta agli occhi dei meridionali la Nazionale del Sud, in contrapposizione allo strapotere del nord.
Questa nazionale duosiciliana ? riuscita a far tremare squadre come il Milan, Juve, Inter, a vincere scudetti e coppe internazionali, a far tornare l'orgoglio nei napoletani, a non farci sentire pi? come l'ultima ruota del carro, come i pezzenti e disgraziati della situazione.
In anni in cui il revisionismo storico sul risorgimento ancora non doveva prendere piede, si leggeva sui muri di Napoli scritte inneggianti ai Briganti e di disprezzo verso il nord colonizzatore.
Spaccare la Napoli calcistica significher? distruggere un immenso patrimonio, significher? spezzare in un solo colpo un'enorme risorsa non solo per i Napoletani ma anche per i tanti emigranti che ritrovano nella passione calcistica un filo conduttore con la Loro terra d'origine.
Per distendere i nervi di chi legge questa lettera, voglio fare una piccola osservazione ottimista: un intervento a favore dell'esclusivit? della squadra e tifoseria azzurra l'ha gi? dato il Governatore Bassolino ed i trasporti pubblici napoletani, sui biglietti ? infatti scritto "Unico Napoli" e per di pi? ? scritto di colore azzurro.
ing.Lorenzo Degl'Innocenti
S.Sebastiano al Vesuvio (NA)