Preg/ma Delegazione del Movimento Neoborbonico Finalmente il popolo meridionale può conoscere, con obiettività storica, “la battaglia di civiltà” intrapresa dai Borbone per la sua istruzione e per la tutela della sua salute, in modo da poter ritrovare l’orgoglio della sua storia, delle sue radici e della sua identità culturale, in quanto nelle radici vive l’essenza di una civiltà e di una collettività. Nei libri di storia, scritti dai vincitori, abbiamo sempre letto che la scuola pubblica sia nata con lo Stato unitario: se ciò può essere vero per parecchi Stati pre-unitari, non è assolutamente vero per il Regno di Napoli e delle Due Sicilie, dove, grazie alla lungimiranza della dinastia borbonica, la scuola elementare per il popolo aveva acquisito solide radici molti decenni prima. Pertanto, non può essere più ignorato che tale dinastia per prima concepì, come diritto-dovere dello Stato, la diffusione dell’istruzione popolare; per prima diede vita non solo ad un sistema scolastico unitario in tutto il Regno, continuamente aggiornato, abolendo il plurisecolare monopolio degli ordini religiosi in materia di un’istruzione d’elite, ma anche quando, costretta a difendere la loro Corona, si riavvicinò al clero, lo fece con la convinzione, profondamente cattolica, che il clero fosse “istruito ed evangelico” e che avrebbe dovuto sollevare l’istruzione e garantire la morale. Dall’esame approfondito e dettagliato del loro ordinamento scolastico emerge - senza alcuna remora – che la loro politica scolastica fu sulla stessa linea, anzi in alcuni punti fondamentali addirittura più avanzata (ad es. progettazione delle scuole per formare i maestri elementari, creazione della cattedra di didattica e pedagogia nell’Università di Napoli, etc.), di quella dei sovrani illuminati del tempo, quali Caterina di Russia, e Maria Teresa d’Austria, nonché di quella dei governi cosiddetti “ illuministici e rivoluzionari” dell’effimero “Decennio Francese” e dei primi anni del Regno d’Italia, parimenti riportata per rendere chiara la comparazione. La riscoperta e la valorizzazione delle radici dell’identità meridionale sarà un esempio fecondo su cui fondare il nostro riscatto civile, in quanto ciò che manca oggi al Mezzogiorno d’Italia è proprio la conoscenza vera della sua tradizione e delle sue antiche e nobili origini, modellate dai Borbone sulla cultura etica dell’antica Grecia, cioè tesa ad elevare la moralità e le virtù civiche dell’uomo giusto, onesto e rispettoso delle leggi: virtù profondamente assenti ai giorni nostri! Altresì non può essere ignorata la particolare attenzione che i Borbone ebbero per migliorare le condizioni igienico-sanitarie, particolarmente carenti nella Provincia di Terra di Lavoro. A tali obiettivi dà una risposta esaustiva il volume di Francesco Iesu, storico della Scuola (già Dirigente superiore del Ministero della P. I., Provveditore agli studi ed Ispettore generale): Istruzione e Salute Pubblica in Provincia di Terra di Lavoro dal Regno di Napoli dei Borbone al Regno d’Italia (1734/1885) Per l’eventuale acquisto del volume, potrà essere utilizzata la seguente cedola di commissione. (Staccare)…………………………………………………………………………………………… Spett/le Editore Lavieri ( tel/fax 0823.960045) via IV Novembre, n.19 - 81020 S. Angelo in Formis (CE) Desidero ordinare nn. copie del volume di Francesco Iesu”Istruzione e salute pubblica in Provincia di Terra di Lavoro dal Regno di Napoli dei Borbone al Regno d’Italia, di pagg. 275, messo in vendita con prezzo di copertina di Euro 25,00 cadauno, che pagherò – senza spese di spedizione – alla ricezione delle stesse e della relativa fattura, tramite conto corrente postale intestato ad Ipermedium s.a.s. …………………………………………………………………………………………………. ( Generalità del richiedente ) Via………………..n………..Cap…………..Città ……. …………… Prov………… Codice fiscale……………………………… o Partita Iva……………………………………. Data………. . . Il Richiedente ……………….. (Firma leggibile) Dott. francesco Iesu |