CRONACA DI UN FUNERALE ANNUNCIATO IN MEMORIA DELL'ULTIMO BRIGANTE |
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Sono di origini napoletane, ma vivo in Lucania da quasi 40 anni. Perciò mi sono sentito in dovere di andare a Salvia, nei pressi di Sala Consilina, nell'altica Lucania, accompagnato da 2 amici di fede comune, accogliendo così l'invito rivolto da più parti. Peraltro anche sulla stampa dell'evento era stato dato ampio risalto: il ritorno del povero giovane salviese, il cui cranio era stato oltraggiato per quasi un secolo dai feroci dittatori piemontesi. Ma quale sorpresa è stata quella di vedere che il povero Giovanni era stato già inumato, e si trovava in una cassetta...Tutto intorno al cimitero un centinaio di persone ad aspettare l'ultimo brigante... Ho chiesto ad un astante notizie in merito, visto che era prevista la cerimonia funebre e mi è stato richiesto a che titolo facessi la domanda. Lì per lì ho pensato a uno scherzo, non ho avuto difficoltà a qualificarmi, ma ho chiesto a mia volta chi mi richiedessi ciò: con stupore il signore si è qualificato come ispettore della Digos!!! Ho chiarito subito che la mia visita era personale e comunque in rappresentanza lucana di un movimento culturale, quello Neoborbonico. In quel mentre è giunto il noto attore teatrale Rico Pesce, che conosceva il funzionario... Quindi mi è stato detto che poco prima di mezzanotte (in pieno stile sabaudo-torinese): senza messa, i resti dello sfortunato Giovanni erano stati sepolti così, in semiclandestinità. Intanto i Carabinieri, presenti in forze, prendevano i numeri di targa, tra cui quello della mia vettura. Quindi è arrivato il Parroco di Salvia, che aveva pensato di mettere in Chiesa i resti del concittadino... Ma evidentemente gli ordini venuti da Roma erano tassativi: niente funerale, sepoltura immediata e clandestina... Altro che commemorazione, altro che monumento... Insomma, il solito squallore anti-meridionalista, con la partecipazione esclusiva di attori meridionali. Eppure al momento di morire Giovanni aveva chiesto un prete: gli aguzzini però gli avevano mandato un pastore evangelista. Anche dopo la morte, e dopo un secolo, ne perpetrano lo scempio. Antonio Boccia
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