Lombardo: il degrado del Sud voluto dai poteri forti del Nord
ANDREA LODATO D. On. Lombardo perché secondo lei è scomparsa la questione meridionale nell'agenda dei dibattito politico nazionale? Eppure in campagna elettorale proprio l'attuale presidente deI Consiglio, Romano Prodi, fece partire la sua campagna elettorale dal Sud e da Catania, per dare un segnale preciso sull'impegno dell'Ulivo.
R. "Sono scomparsi i partiti che garantivano la solidarietà come elemento fondante dell'azione politica, nel Nord e nel Sud del paese. A questo ha contribuito la legge elettorale che ha eliminato le preferenze togliendo consistenza democratica agli organi legislativi e di governo. Così la politica è diventata ancora più debole, sottomessa a quei poteri forti tutti concentrati al Nord che guardano al Sud e alla Sicilia in particolare come a un mercato di consumo da saccheggiare. Così i territori meridionali diventano la pattumiera d'Italia dove allocare rigassificatori, impianti petrolchimici, depositare rifiuti".
D. Quale soluzione può esserci allora per riequilibrare a favore del Sud questo stato di cose? Si riuscirà ad avere ragione dei poteri forti che sembrano orientare la politica economica e di sviluppo del governo verso il paese che è già più vicino agli standard produttivi europei?
R. "Sul piano politico è ormai ineludibile che nasca un partito che difenda gli interessi del territorio meridionale. Vedete, c'è un disegno trasversale agli schieramenti, che va contro il Sud per mantenere questa parte dell'Italia in una condizione di sottosviluppo perché fa comodo ai grandi gruppi imprenditoriali del nord tenerla ai margini dei processi decisionali. Il risultato è che da noi gli aiuti allo sviluppo arrivano col contagocce, le infrastrutture non si fanno e la lotta alla mafia viene sempre declarata ma mai condotta fino in fondo debellando alla radice questa malapianta perché a qualcuno conviene così. E' giunto il tempo di reagire a questo stato di cose organizzandoci con un soggetto politico, che su base territoriale difenda i nostri interessi. A questa esigenza ha inteso rispondere il Movimento per l'Autonomia".
D. I governatori delle regioni dei Nord sembrano evidenziare l'importanza di una questione settentrionale come elemento trainante dei paese. Va a finire che l'autonomia se la faranno loro, e per giunta in quell'area, come dicevamo, già ricca di per sé e, certamente, molto più vicina anche fisicamente all'Europa.
R. "Galan, Formigoni, ma anche la Presso, sono portatori di questa cultura che guarda al Sud come a un grande mercato di consumo. Una visione che esclude qualunque riferimento alla solidarietà e che aggrava il divario: immagino che col Partito Democratico, se mai si farà, sarà ancora peggio perché guarderà agli interessi del Nord per recuperare quanto la Lega ha fatto per rappresentare gli interessi di quei territori. Noi ci tentammo ad imbrigliare la Lega, a costringerla a prendere posizione a favore del Sud, penso al Ponte sullo Stretto di Messina o al piano decennale per gli investimenti nel Meridione che avevamo fatto inserire come prioritario nel programma di governo del candidato del centrodestra. Agli ideali e alle ideologie si sono sostituiti gli interessi forti a tutto svantaggio delle aree deboli, che per giunta non sono organizzati politicamente sul territorio. La nostra sfida è quella di fermare questa deriva antimeridionalista.
D. A Emanuele Macaluso, che è stato uno protagonisti di stagioni politiche importanti del passato in Sicilia, cosa manda a dire?
R. "Macaluso riscopra la sua opzione autonomista. Lui fu tra i sostenitori del governo Milazzo. Quel tentativo, alla fine degli anni 50 fallì. Ora le condizioni sono mutate è il momento giusto. Bisogna crederci".
La «Questione Settentrionale» Emanuele Macaluso ha sollevato una «questione settentrionale» corre rovescio della dismessa questione meridionale. Per l'esponente siciliano «il Sud emarginato sul piano economico e non ha personalità politiche che nazionalmente contino qualcosa». Ciò ha finito per fare deI Sud un costo parassitario a carico del Nord. La questione settentrionale nasce come antitesi tra una area sviluppata che ha bisogno di servizi e strutture e un'area «assistita e irrecuperabile». Decisivo a questo esito si è rivelato l'asse Berlusconi-Bossi.
Finanziaria/MPA: "Giuste tasse su centrali e raffinerie in Sicilia"
Lombardo:"Non si torni indietro. Si pretenda rispetto da Stato"
Palermo, 05 dic. (Apcom) - "Salutiamo con soddisfazione la volontà della giunta Regionale di promuovere una vera e propria rivoluzione nei rapporti con lo stato e le imprese del settore chimico e petrolifero che investono in Sicilia, provocando irreparabili danni alla salute e all'ambiente. Il Movimento per l'Autonomia vigilerà stabilmente nel governo e nell'Assemblea Regionale affinché queste intenzioni diventino atti concreti e finisca questa finalmente colonizzazione che garantisce solo interessi estranei alla nostra gente e alla nostra terra, lasciandoci in cambio malattie e miseria". Lo ha detto il leader e fondatore del Movimento per l'Autonomia, l'eurodeputato Raffaele Lombardo commentando l'approvazione del governo regionale di un documento che di fatto preannuncia l' avvio di azioni legislative e amministrative per imporre tributi alle imprese del settore energetico che operano nell'isola con l'incameramento alle casse regionali dell'intero gettito derivante dalle im poste al consumo dei carburanti raffinati sul territorio siciliano.
"Evidentemente vale il vecchio detto -ha aggiunto Lombardo-, secondo cui la fame va venire la vista ai ciechi: finalmente ci riappropriamo del nostro destino dopo centocinquantanni di unità nazionale, fatti di e subalternità ai poteri forti che hanno guardato all'isola solo come a un territorio da saccheggiare. Non consentiremo che si facciano passi indietro su questa strada, magari in cambio di qualche piatto di lenticchie consistente nella riduzione della compartecipazione dello stato alla spesa sanitaria. Il governo e la maggioranza che reggono l'isola -ha concluso Lombardo- imbocchino la via senza ritorno del pretendere rispetto dallo Stato centrale e rivalutando le prerogative statutarie assumano senza timore i provvedimenti necessari per cominciare a risanare i danni derivanti da devastazioni e malattie che dadecenni siamo costretti a subire".
Finanziaria/Sicilia Democratica: Bene tassa su raffinerie, centrali Morinello, ex Pdci, critica scelte del governo nazionale (La Sicilia) - 19/12/2006 «Sarebbe più giusto fare due graduatorie per Nord e Sud»
Palermo, 05 dic. (Apcom) - "Così come è adesso, per la Sicilia, la Finanziaria del governo Prodi non è buona. Fa bene Cuffaro a voler tassare le fonti energetiche non rinnovabili, purchè le nuove entrate servano per attuare una politica virtuosa e di risanamento dei conti e non alimentino assistenzialismo e clientele". Lo dice ad Apcom, Salvatore Morinello, ex deputato regionale del Pdci e leader del movimento autonomista di sinistra, "Sicilia Democratica".
"In linea di principio - ribadisce Morinello che da settimane ha avviato 'contatti' con Raffaele Lombardo, leader di Mpa, per discutere di possibili alleanze elettorali - è anche giusto che le accise rimangano in Sicilia. Lo Stato deve risarcire l'Isola per i danni prodotti dalle produzioni petrolifere". Parlando ancora della Finanziaria, Morinello, che ha annunciato la sua candidatura a sindaco di Gela contrapponendosi al suo ex amico e compagno di partito, Rosario Crocetta, dice che "bisognerebbe dare molti più soldi alla Sicilia per fare interventi strutturali, ma anche per risarcire i 36 mila lavoratori siciliani dei danni provocati alla salute dall'amianto". (La Sicilia) - 19/12/2006 «Sarebbe più giusto fare due graduatorie per Nord e Sud»
RAFFAELE LOMBARDO Non ci sorprende che agli ultimi posti ci siano città meridionali e siciliane in particolare e che il capoluogo di Catania sia addirittura il fanalino di coda. Per meglio fotografare la realtà dell'Italia, visti anche gli indicatori utilizzati che riguardano i servizi a diretto impatto coi cittadini, occorrerebbe infatti stilare due graduatorie distinte e separate: una per il Nord e l'altra per il Sud.
L'autorevole Istituto di ricerca per lo sviluppo del Mezzogiorno (Svimez) nell'ultimo rapporto ha chiaramente evidenziato il dualismo che c'è tra le due Italie del Centro Nord e del Centro Sud.
Una «realtà duale» che grazie a centocinquantanni di Unità nazionale lo Svimez ha detto permane e anzi si accentua sempre più in termini di servizi, investimenti e infrastrutture tra un Nord dell'Italia ricco e opulento e un Sud sempre più povero e immiserito dalle disattenzioni dei governi nazionali.
Una condizione di degrado e di insopportabile differenza tra due parti di uno stesso paese unito solo formalmente che come ha detto lo stesso Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano proprio nei giorni scorsi, potrebbe anche alimentare spinte secessioniste. Attendersi risultati migliori dalle città meridionali e da quelle siciliane in particolare, pertanto, sarebbe come pretendere che arrivi ai primi posti un atleta a cui sono state spezzate le gambe.
Per cominciare a cambiare questo stato di cose dobbiamo farci valere di più ed escogitare, qualsiasi forma di lotta civile, pacifica e democratica, perchè se stiamo con le mani in mano, non ci pioverà certo la manna dal cielo. Oggi tutti i dati dei centri studi di politica e di economia, Svimez in testa, con questi dati così disarmanti nel descrivere il vergognoso divario Nord-Sud ci confermano nella nostra intuizione che c'è bisogno di una formazione politica che rilanci l'economia e che difenda la Sicilia e il Mezzogiorno. Noi saremmo la regione più potente d'Europa se acquisissimo la consapevolezza di far valere i nostri diritti. Questo governo nazionale se non gli apriremo le orecchie noi sarà sordo, come quelli del passato. Intanto il Popolo siciliano cominci a dare un segnale già da queste festività natalizie comprando prodotti nostrani, quelli realizzati nella nostra isola, così almeno aiutiamo la nostra economia a crescere e le nostre piccole aziende a mantenere i posti di la voro. * presidente della Provincia regionale di Catania Articoli inviati da Edoardo Spagnuolo
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