Risposta al Signor Spagnuolo. |
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Egregio Signor Spagnuolo,
anzitutto mi consenta di scusarmi a mia volta con Lei, nel caso io abbia in qualche modo urtato la Sua suscettibilità e il Suo schietto e caldo sentimento che nutre nei confronti della causa del Sud. Mi creda: quando si scrive a braccio e a un'ora improponibile di notte, può succedere che qualche cosa fuori dalle righe scappi. Ritengo, comunque, che Lei non mi debba delle scuse, poiché si è espresso in maniera talmente limpida e franca da farmi sembrare la Sua risposta un po' "sanguigna". Mi consenta, quindi, di assicurarLe che non ho mai messo in dubbio la Sua estrema sete di giustizia e verità (veramente encomiabili e ammirabili), in un mondo ove, purtroppo, molte volte ci fanno sembrare nero ciò che è bianco e viceversa. Dalle mie parti si dice che chi parla davanti non è traditore, e non posso non apprezzarLa per la Sua franchezza; augurandomi, un giorno, di poter archiviare il nostro "scontro" virtuale davanti a una buona tazza di caffè napoletano. Ciò detto, rimarcato che non ho negato la necessità di far pervenire all'Onorevole Lombardo un attestato di stima e di riconoscenza, Le dò ragione su tutta la linea (e ci mancherebbe altro!). E raccolgo con estrema umiltà il suo nuovo invito a documentarmi con coscienza sull'argomento che ci ha visti polemizzare forse troppo affrettatamente, anche se Le assicuro che seguo da tempo l'evoluzione politica dell'Onorevole Lombardo, verso cui qualche dubbio ce l'ho per un unico fatto: quello di essersi alleato con i leghisti e i rappresentanti degli interessi degli industriali del Nord. Ritengo, forse a torto, che se la CDL avesse vinto le ultime elezioni, per il Sud sarebbe stata più dura di ora (ma questa, lo ripeto, è una mia impressione che spero risulti infondata). In attesa di poterLe stringere personalmente la mano alla prima occasione, invio un caloroso saluto a Lei e ai Neoborbonici. Con stima. Gabriele Falco |