Riceviamo e pubblichiamo una lettera inviataci da un nostro socio, la lettera e di Nicola Zitara ed è stata rilevata su di un sito vicino al professore di Siderno. Cari amici questa mattina come di solito mi sono collegato ad internet per avere notizie dal fronte Duosiciliano, tra i vari siti che si occupano di "cose nostre" ho letto questo pensiero di Zitara che non mi è piaciuto per niente, vorrei sapere ma cosa vogliamo fare da Grandi per il nostro Sud? P.S. da Grandi intendo da adulti. Antonio Ondino. Stravaganze politico-elettorali Spesso mi chiedo se alcuni miei compatrioti di fede neoborbonica non siano fin troppo disinvolti nell’avvicinarsi all’attualità politica. Intanto questi avvicinamenti avvengono sempre in un periodo elettorale. In secondo luogo si realizzano senza uno straccio di programma politico. Viene da pensare che siano la conseguenza del fatto che uno s’è svegliato la mattina con una gran voglia di mettersi in scena, ma poi, se vai a vedere, non ha letto il copione la sera prima. Mi pare (spero di sbagliare) che la vecchia dinastia, che tanto ammiriamo e rimpiangiamo, abbia codificato una nuova legge salica, in base alla quale ognuno di noi si può proclamare re di Napoli, Sicilia e Gerusalemme. Avremo così contemporaneamente sul trono re Antonio I, re Domenico I, re Giuseppe I, re Pasquale I, re Demetrio I, re Nicola I, re Salvatore I, etc. per tutto il calendario dei santi noti e meno noti, sia di rito latino, sia di rito greco quanto di rito scozzese. Anche i neoborbonici hanno il diritto e il dovere di partecipare all’agone politico, quello nazionale e quello locale, ma non basta un distintivo per farlo. Per altro, a chi ha smanie elettorali la scena italiana offre un’infinità di etichette. Che bisogno c’è di un’altra? Nicola Zitara |