Lettera alla posta de Il Mattino |
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Gent.le Fiore Marro, desidero: 1) innanzitutto ringraziarLa per tutte le Sue assai gradite e-mail informative che ricevo sull'attività dell'Associazione culturale Neoborbonici alla quale mi sono iscritto quest'anno; 2) fornire un mio contributo al dibattito inviando anche a Lei quanto scritto alla posta del Mattino. Con l'occasione invio molti cordiali saluti, Ing. Felice Simonelli
Ogg: a proposito di sfregi del nostro patrimonio artistico e monumentale
Gent.le Pietro Gargano, faccio riferimento alle numerose lettere di protesta civica di cittadini campani che Lei ha il grande merito di pubblicare ed in particolare alle ultime due sullo "sfregio" della Reggia di Caserta. Vorrei qui: 1) sviluppare una mia considerazione sulle possibili origini della mancanza di rispetto da parte di molti nel Sud Italia nei confronti del proprio patrimonio artistico e monumentale (non riscontrabile in altre parti d'Italia); 2) aiutare a risolvere tale problema fornendo una chiave di lettura e una possibile soluzione. Io credo che tutto abbia origine nell'invito più o meno esplicito che noi riceviamo ininterrottamente dal 1860 ad oggi a disprezzare la nostra Storia e quindi in ultima analisi noi stessi. Chiedo solo un po' di ulteriore attenzione in quanto il problema è a mio avviso anche di origine psicologica, mi spiego subito: è un fatto che l'impresa di Garibaldi e la successiva annessione del Regno delle due Sicilie al Regno d'Italia siano avvenute con la forza e per via militare. Ebbene la storiografia ufficiale per giustificare tale intervento armato contro uno Stato autonomo, indipendente, pacifico e "benestante" si è affannata sin da subito a gettare discredito sul nostro passato. E' fu così che il Regno delle due Sicilie che primeggiava all'epoca fra tutti gli altri Stati della terra nel campo delle scienze, della tecnica, delle arti, della cultura in genere, ma anche nella gestione giuridica, economica e amministrativa dello Stato cominciò ad essere apertamente denigrato e calunniato. Non solo ma tale denigrazione veniva estesa a tutta la Storia di questo Stato che comincia con l'incoronazione a Palermo nel 1130 del re di origine normanna Ruggero II (il primo Re che campeggia dalle nicchie di Palazzo Reale a Piazza del Plebiscito a Napoli). In questo contesto mi domando come sia possibile richiedere rispetto per le vestigia del nostro passato e in ultima analisi per noi stessi! In verità noi veniamo da un grande passato e abbiamo ricevuto una battuta d'arresto con l'Unità d'Italia a causa delle modalità con le quali è avvenuta. Vogliamo uscire dalla logica della questione meridionale (nata lo ricordo proprio nel 1860 in quanto prima non esisteva tale questione!) per esempio incrementando il turismo? Ebbene allora secondo me dobbiamo innanzitutto recuperare e valorizzare tutto il nostro ingente patrimonio artistico e monumentale dall'epoca della Magna Grecia ad oggi. Per fare questo è fondamentale a mio avviso fare luce sulle menzogne e sulla fuorviante retorica risorgimentale (sono passati 147 anni e in un'epoca in cui siamo nell'Europa unita sarebbe pure ora!) che ci crea seri problemi psicologici in quanto ci induce subdolamente a non avere rispetto per la nostra invece grande Storia e quindi conseguentemente per noi stessi e per il nostro patrimonio artistico e monumentale. Potremo così finalmente cominciare a studiare il nostro passato, con occhio ora benevolo, e scopriere così che abbiamo di che vantarci, e potremo quindi guardare al futuro con maggiore consapevolezza e speranza. Grazie per la Sua attenzione, Le invio molti cordiali saluti, Ing. Felice Simonelli |