Tutti vorremmo che le Due Sicilie un giorno godessero di una situazione economica rosea, un futuro in cui le persone non dovranno più emigrare. Un Paese dove il lavoro c'è per tutti ed il costo della vita è basso. Un Paese in cui si possono impiegare i nostri migliori politici per cercare le giuste soluzioni economiche al posto di chi "ah...il concorso...viremu...vediamo...a doopo le elezioni...m'arraccumannu" Un Paese in cui vengono create le infrastrutture distribuendo i fondi in maniera equa e senza clienti. Ma nubi minacciosi si ergono all'orizzonte di questo scenario già di per se fin troppo utopistico: l'attuale sistema monetario. Tutti questi buoni propositi non funzioneranno mai in un sistema , qual'è quello attuale, le cui regole sono scritte dai delinquenti e ladri, di cui noi ci vorremmo sbarazzare. Bisogna rifare le regole. Il più grosso problema, non solo del Sud Italia ma di tutte le regioni europee è l'Euro, che per quanti ancora non lo sapessero non è di proprietà degli stati europei e quindi dei cittadini, ma della Banca Centrale Europea, che udite udite, è una SOCIETA PRIVATA. Una volgare, comunissima Società per Azioni S.P.A Ecco chi è il vero proprietario della massa monetaria di euri in circolazione. La prima considerazione che mi viene in mente è che non mi sembra corretto che il Governo di una Nazione DuoSiciliana debba chiedere in prestito a
degli "estranei" per di più privati, del denaro che dovrebbe essere di proprietà delle Due Sicilie. Infatti credo che il denaro destinato alle Due Sicilie dovrebbe essere prodotto dal ministero del tesoro e quindi messo in circolazione. Da questa ultima frase prendo spunto per un altra considerazione. Se il denaro è prodotto dallo stato in cui viene fatto circolare, viene meno anche il debito pubblico, in quanto lo Stato non può indebitare se stesso.... e l'ipertassazione dei cittadini e delle aziende necessaria per pagarne almeno gli interessi verrebbe subito meno. Con questo "piccolo" accorgimento, si potrebbero trasformare in pochi anni le Due Sicilie in una ricchissima California. Ma vediamo chi sono i soci privati della BCE: Banca Nazionale del Belgio (2,83%) Banca centrale del Lussemburgo (0,17%) Banca Nazionale della Danimarca (1,72%) Banca d’Olanda (4,43%) Banca Nazionale della Germania (23,40%) Banca nazionale d'Austria (2,30%) Banca della Grecia (2,16%) Banca del Portogallo (2,01%) Banca della Spagna (8,78%) Banca di Finlandia (1,43%) Banca della Francia (16,52%) Banca Centrale di Svezia (2,66%) Banca Centrale d’Irlanda (1,03%) Banca d’Inghilterra (15,98%) Banca d'Italia (14,57%) Da questa tabella si evince che l'Inghilterra non avendo nemmeno l'Euro, ne gode appieno i diritti dello "smercio" (Per ogni truffa c'è sempre un inglese che ha studiato una vita per come attuarla)
Ahimè, anche le banche nazionali sono private.
(Caso dell'Italia)
Gruppo Intesa (27,2%), BNL (2,83%) Gruppo San Paolo (17,23%) Monte dei Paschi di Siena (2,50%) Gruppo Capitalia (11,15%) Gruppo La Fondiaria (2%) Gruppo Unicredito (10,97%) Gruppo Premafin (2%) Assicurazioni Generali (6,33%) Cassa di Risparmio di Firenze (1,85%) INPS (5%) RAS (1,33%) Banca Carige (3,96%) privati (5,65%) Esempio: Il Gruppo INTESA-SANPAOLO che si è appena formato gode dei diritti di "Signoraggio" pari al 44,43% del 14,57% delle azioni della BCE. Mi sembra che ci sia un "leggero" conflitto di interessi... Ma la gente comune non lo sa che i soldi che ha in tasca non sono suoi, che non sono di proprietà del portatore e che lo stato non ci ha più nulla a che fare. L'unico modo per uscire da questa gabbia è affiancare un altra moneta all'euro e che sia "stampata" dal ministero del tesoro. Ma quando avremo la capacità decisionale per attuare ciò? saluti Davide Comitato Neoborbonico della Lombardia |