Da quando frequento ,da simpatizzante il vostro sito, che considero sempre pił un valido punto di riferimento per quanti vogliono scoprire i valori storici ,purtroppo fin troppo taciuti e o ignorati da noi stessi meridionali, noto sempre la voglia di scuotere la "nostra gente" dal torpore ,spesso comodo ,nel quale ci si grogiola; ci si gloria del nostro passato,come se improvvisamente potesse cambiare solo con questo il nostro scenario quotidiano;ci si accalora ,spesso in modo monotono e ripetitivo, nel criticare i "nordici" per i soprusi subiti, per le connivenze ancora dilaganti, ma" non si fa" ,non si agisce; al contrario ci si autocelebra , ci si riconosce come gli eredi di un passato eroico, ma ,ripeto, non si fa niente che possa creare oltre che spirito di appartenenza, motivo di riconoscimento da parte degli altri. Le inaugurazioni delle sedi periferiche,assolutamente da lodare , perchč, immagino, frutto di sacrifici e sforzi degni di stima, non possono bastare.Bisogna che la gente ci riconosca e parli di noi. Non vorrei essere frainteso; non parlo di azioni folli , ma di quelle attivitą molto pił semplici ,umili ,ma che possono far parlare di noi in senso positivo . Come suggerisce nell'ultima lettera Alessandro, che non conosco, ma del quale condivido lo spirito di iniziativa, facciamoci notare; facciamo che la gente parli di noi e che non siamo solo noi a ripeterci chi eravamo e chi saremmo potuti diventare. La pulizia di una spiaggia, la partecipazione a manifestazioni pubbliche non solo politiche o politicanti, potrebbe essere un modo semplice ma diretto per far conoscere alla popolazione ,se non altro per curiositą , chi siamo e cosa vogliamo per migliorare il nostro futuro, non solo, ma quello della Gente del Sud. Con simpatia. Riccardo Russo |