Gennaio 1860 . Il battaglione dal 10 agosto 1858 è comandato dal maggiore Ferdinando La Rosa. Settembre 1860 . Il corpo raggiunge il Volturno con la brigata comandata dallo stesso La Rosa e composta dal 3° 4° e 6° Cacciatori. Il 20 abbandona Caiazzo che è occupata da ingenti forze garibaldesi. Il giorno dopo per ordine del generale Colonna il battaglione attacca la città e nonostante minori forze la riconquista insieme al 4° Cacciatori dopo molte ore di terribili combattimenti. Il colonnello La Rosa gravemente ferito morirà poco dopo a Capua. Rimasero gravemente colpiti il capitano Laus e il tenente Marschiezek. Si distinsero l’aiutante maggiore Luise che surrogò il La Rosa, il tenente Tarangelo e l’alfiere Amendolito. Ottobre 1860 . Il battaglione non partecipa alla battaglia del Volturno perché di riserva con la divisione Colonna a Triflisco. Il 15 due compagnie sono inviate verso S. Angelo in ricognizione in una colonna comandata dal tenente colonnello Vecchione. Venuti a contatto con il nemico combatterono con slancio per alcune ore. Rimase ferito il tenente Barbera che morirà in ospedale alcuni giorni dopo. Novembre 1860 . Due compagnie al comando del capitano Domenico Bozzelli rimangono di retroguardia al ponte sul Garigliano e nonostante gli ordini di ritirata preferiscono affrontare gli invasori combattendo fino all’ultimo uomo permettendo così all’esercito di ritirarsi ordinatamente su Mola di Gaeta. Il battaglione ridotto oramai a 700 soldati e 14 ufficiali entra in Gaeta dove parteciperà alla difesa al comando del maggiore Luise. Il tenente Di Latta ferito morirà a Napoli il 15 aprile 1861. TENENTE COLONNELLO Ferdinando La Rosa Lipari 13. 1 1806 capua 21. 9. 1860 Era nato a Lipari nelle Isole Eolie. A vent’anni ebbe la nomina ad alfiere in uno dei reggimenti siciliani beneficiando dell’acquisto del grado. Si era distinto nella campagna di Sicilia del 1848-49 ottenendo la medaglia d’oro. Il 10 agosto del 1858 ebbe il comando del battaglione. Il 20 settembre commise l’errore di abbandonare il paese di Caiazzo posto in posizione strategica sulla riva del Volturno occupata dai borbonici. Il ripiegamento fu da lui deciso per l’ingrossamento del nemico verso il paese. L’errore poteva costare caro ai napoletani e subito il generale Colonna comandante la divisione, ordinò al La Rosa di riconquistare la posizione. La mattina del 21 settembre, pur con più scarse forze, alla testa dei suoi soldati La Rosa attaccò i garibaldesi barricati nel paese, situato su di un’altura. Colpito da una scarica di fucileria il tenente colonnello cadde mortalmente ferito. Accompagnato su di una barella incontrò il maresciallo Ritucci che si recava sul luogo e appena giunto in ospedale morì. Alcuni sostengono che il La Rosa fosse stato colpito dai suoi stessi uomini perché titubante nell’attacco, ma tutte le testimonianze salvano completamente l’onore del prode tenente colonnello. |