Gennaio 1860 . Comanda il battaglione il maggiore Francesco Morante (Parma 1804 Napoli 1886) . Maggio 1860 . Il battaglione combatte con onore a Palermo e fa parte della colonna Von Mechel che il 29 maggio entra nella città annientando le barricate e viene fermata dall’armistizio incredibilmente richiesto dal generale Lanza. Per il valore dimostrato sul campo di battaglia il maggiore Morante viene decorato con la Croce di S. Giorgio. Vengono decorati anche il capitano Giannone rimasto ferito nello scontro, i subalterni Passeggio, Spadea, Ippolito e Fallanca . I tenenti Torrenteros e Fiore oltre alla ricompensa al valore vengono ammessi nello stato maggiore dell’esercito. Vengono decorati per merito militare l’aiutante maggiore Guerriglia, i capitani Gigante e Favalli, i subalterni Infusino, Restivo, Colloredo, Ribella, D’Ambrosio, Emma e Punzo, altro che esercito di Francischiello! Luglio 1860 . Morgante viene promosso tenente colonnello, per motivi di salute passa al ruolo sedentaneo, lo sostituisce il maggiore Angelo Castellano del 3° Principe. Settembre 1860. Il battaglione con il colonnello Castellano alla sua testa, combatte eroicamente a S. Angelo superando tutti gli ostacoli e occupa il paese mettendo in fuga i garibaldesi. Tra morti e feriti il battaglione perde 40 uomini. Tra i primi a cadere valorosamente l’alfiere La Faja . Castellano viene decorato con la croce di cavaliere di S. Ferdinando. Il tenente D’Ambrosio nonostante ferito assaltava coraggiosamente una postazione avversaria umiliando il nemico, già decorato in Sicilia ebbe la croce di diritto di S. Giorgio. Decorati per valore il capitano Camillo Pianell e i subalterni Punzo, D’Argenzio e il chirurgo del battaglione dott. Calabria. Febbraio 1861. Il battaglione dopo avere difeso Gaeta capitola con la resa . ALFIERE Achille La Faja Promosso alfiere il 24 giugno 1860 proveniva dalla gavetta. Era 1° sergente al battaglione e si era distinto in Sicilia. Sposato con due figli giovanissimi perse la vita nell’attacco di S. Angelo del 1 ottobre . I suoi compagni si dovettero tassare per soccorrere la giovane vedova trovando il modo di inviare il danaro raccolto a Napoli |