Grande accoglienza per l'arrivo di Putin a Bari |
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É stata una giornata storica, il 14 marzo. Non solo per il peso del vertice italo-russo e la caratura dei politici ospitati. Ma per l'accoglienza mostrata da una città che Putin ha definito "il più importante luogo sacro di pellegrinaggio per la Russia dopo Gerusalemme". Soprattutto ora che la Chiesa Ortodossa è stata restituita a Mosca. La cessione della Chiesa russa ha suggellato una giornata intensa vissuta in una Bari il cui calore ha molto colpito Putin, come ha riferito il premier Prodi. Una Bari che il ministro degli Esteri D'Alema ha definito "una città di sentimenti forti, vocata alle relazioni con la Russia come nessun'altra". Del resto, lo stesso presidente Vladimir Putin, l'altra sera a Roma aveva ringraziato Napolitano per aver scelto Bari come sede del vertice. Putin è atterrato in una città blindata -1.500 uomini schierati per la sicurezza- con mezzora di ritardo rispetto alla tabella di marcia: dall'aeroporto è arrivato in piazza Prefettura a bordo di una limousine nera accompagnata da 30 auto blu. Ad attenderlo, già dalle 10.45, c'era Prodi con sette ministri. Dopo l'incontro bilaterale in prefettura, durato oltre un'ora, la sigla di 10 accordi al Castello svevo, il pranzo a base di specialità locali e la conferenza stampa nel teatro Piccinni, Putin ha visitato la Basilica, fermandosi a stringere le mani di baresi che lo acclamavano da dietro le transenne. In Basilica si è inchinato e ha baciato la tomba di San Nicola in un atto di devozione molto intenso. Infine, prima di ripartire, una visita anche alla Chiesa ortodossa, ora ufficialmente ceduta alla Federazione Russa. Davide Neoborbonici Lombardia |