Ho letto con attenzione l'ultima lettera inviata da Alessandro e mi ha colpito per la varietà dei temi esposti e per il calore con il quale sono stati affrontati vari argomenti ,dal fallimento della Repubblica Partenopea (fallita perchè riconosciuta da tutti una rivoluzione passiva),alla natura politicamente abitudinaria dell'uomo comune, alla pubblicità gratuita ispirata più da gossip che da ideali politici tributata al signor Emanuele Filiberto. Concordo su tutto, ma mi risulta difficile condividere la tesi che per consentire" al popolo di aver lavoro, di non aver paura ,di vivere civilmente" sia auspicabile "l'arrivo di un gruppo di persone che prenda il comando e risolva i problemi". Non basta : Almeno oggi non credo sia una soluzione praticabile, se prima non si cambi dentro. Napoli (ma si può estendere al nostro Meridione) è stata definita da qualche scrittore come "la città dei destini mancati"; una città che ha avuto più di una volta l'occasione di spiccare il volo per conquistare il prestigio che le spettava di diritto, visti i trascorsi culturali ,sociali ,economici; ma purtroppo è stata fino ad ora costretta a tornare alla dura realtà fatta di delinquenza, di "monnezza",di sfiducia da parte di tanti. Di chi la colpa? Sicuramente in primis di quanti ,dietro il paravento di una tanto agognata (MA CHI L'HA DETTO??) unità nazionale ,l'hanno depredata delle sue ricchezze intellettuali,sociali ,economiche ,e di ingegno; ma non solo questo.Lo scrittore La Capria ( piaccia o non piaccia ) dice che" i Napoletani non sarebbero quello che sono se in un gioco autolesionistcio esibizionistico della napoletaneria (diversa dalla Napoletanità) non sprecassero qualità di intelligenza,di spirito e di senso dell'umorismo e quell'estro civile, che essi fanno passare per la loro filosofia". Il Rinascimento del nostro mondo passa, innanzitutto, attraverso la riscoperta dei nostri valori storici, su chi eravamo e dobbiamo essere; il diffondere la conoscenza della nostra storia in ogni modo potrà essere motivo di fiero spirito di appartenenza ad una civiltà che era faro per l'Europa intera.E se è stato rivisto il giudizio storico sulle vicende delle foibe(da un Presidente comunista), perchè non sperare in una revisione di giudizio sul nostro passato? Il vostro sodalizio ,verso il quale non posso che nutrire simpatia e rispetto, può rappresentare uno degli strumenti per diffondere la nostra storia; non è sicuramente sufficiente , ma può rappresentare il collante per quanti hanno a cuore la nostra civiltà e la nostra storia, tanto "snobbata e taciuta" perchè non abbastanza conosciuta. Con affetto e simpatia Riccardo Russo |