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Associazione culturale Neoborbonica
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Home arrow Le tue lettere arrow Le tue lettere arrow Monarchia Partenopea. Rsposta a Caraless- Futuro.

Monarchia Partenopea. Rsposta a Caraless- Futuro. PDF Stampa E-mail

<< Il Sindaco di San Lucido, dott. Carlo Borsani, e lo storico dott. Roberto Pititto hanno posto l’accento sul fatto che l’esperienza della repubblica partenopea non nasceva da una volontà popolare e proprio per tale ragione il popolo si unì alla spedizione del Cardinale Ruffo e ne determinò il trionfo>>

Non nasceva da un sentire popolare  la Repubblica Partenopea e proprio perciò il popolo l’abbandonò per rituffarsi in ciò che già conosceva (e, in quel caso, apprezzava).

Ho riportato questa frase tratta dalla lettera che illustra il convegno tenuto a S. Lucido proprio per dire che, se si accelerassero troppo i tempi finiremmo per fare il passo più lungo della gamba e ci troveremmo, in conclusione,  con una sorta di “Operazione cardinale Ruffo” all’incontrario: una Monarchia Partenopea, una Restaurazione Borbonica  (restaurazione in senso positivo) non sentita dal popolo e, quindi, con il cardinale Ruffo di turno che si riprende ciò che è stato mal  tolto (in senso letterale).

Io credo che nulla debba essere tolto  ma ho fiducia, però, che tutto possa essere  cambiato.

Ma per fare questo ci vogliono tempi necessariamente medio –  lunghi.

Preciso: Restaurazione borbonica intesa, al minimo, come ricostruzione dello stato sociale, economico, civile positivo dell’epoca borbonica.

 

Scendendo nel dettaglio: come si potrebbero accelerare i tempi? I numeri, intesi come elettori votanti in un referendum o in una qualsiasi consultazione popolare, non ci sono.

Senza una forte coscienza popolare che noi contribuiamo a costruire (coscienza delle cause prime - leggi processi e gestione unitari – che hanno determinato l’attuale stato negativo delle cose), senza una dignità di Popolo e – perché no? – di Nazione, sia pure nei confini di una Macroregione federata, non si va da nessuna parte.

Meglio: si va al fallimento.

Al fallimento e all’inutile sacrificio di un’Idea concreta, capace di alimentare grosse speranze e grandi aspettative (…che la maggioranza del futuro Popolo duosiciliano che ne beneficerebbe ancora non conosce!!! Il che è quanto dire…).

Un’idea che, per essere realizzata, pone una sfida ancora più grande di quella già grande (per le nostre attuali forze) di farla conoscere.

Ma il primo passo per realizzarla è proprio quello di farla diffondere nelle coscienze di coloro che dovranno sceglierla.

Io non vedo altra via.

Il Popolo, infatti, non potrebbe scegliere qualcosa che sente ad esso estraneo e, peggio ancora, nel nostro caso che ci ispiriamo al degnissimo passato borbonico, qualcosa che egli avverte (per una studiata, voluta disinformazione) come estremamente negativo. È necessaria, dunque, la revisione storica tra i cui effetti penso che potrebbe esserci anche quello di ricompattare il popolo meridionale intorno ad un amor proprio ritrovato grazie ad una riscoperta Verità storica. Il che richiede tempi medio – lunghi.

La discesa in campo dei Borbone? Attualmente, per quanto sopra detto, mi sembra estremamente prematura e dannosa per la loro immagine e per l’Idea stessa: questa potrebbe non apparire più come frutto, come aspirazione di un  Movimento spontaneo che nasce autonomamente dal basso, ma come un qualcosa pilotato dalla Real Casa nel suo stesso interesse.

I Borbone potrebbero tornare, ma posso anche sbagliarmi, solo se chiamati (altri scenari mi sembrano più complessi e, perciò, più difficilmente realizzabili).

Questo, un domani, potrebbe aprire un altro dibattito.

Ma in democrazia la maggioranza vince…(falsi plebisciti e referendum truccati a parte).

 

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