FRA' DIAVOLO Michele Pezza nasce ad Itri, nel distretto di Gaeta, provincia di Terra di lavoro del Regno di Napoli, nel 1771. Una malattia che lo colpisce da bambino convince la madre a chiedere grazia a S. Francesco con il voto di vestirlo da fraticello (com’era in uso dalle nostre parti, vedi S. Ciro a Portici) fino alla consumazione dell’abito. Il carattere abbastanza vivace del ragazzo cozza con il suo abbigliamento e gli affibbiano il contro-nome di Fra’Diavolo. Da giovanotto va a lavorare dal mastro sellaio della sua città ma, ai bruschi e maneschi rimproveri di costui, reagisce istintivamente con il suo carattere focoso colpendolo a morte. Per fuggire deve liberarsi anche del fratello della vittima che vuole ucciderlo. Diventa a 27 anni un latitante condannato in contumacia. Il 1798 è un anno fatidico per la sua pacifica Patria che sta per essere invasa dai predoni della rivoluzione francese e circola un bando reale per reclutare volontari per la difesa dei confini. E’ l’occasione propizia per il pentito Michele che fa commutare la sua pena in 13 anni di servizio militare. Allo sfascio dell’esercito regio mal condotto da Mack, l’itrano si trova in divisa nella sua terra in quel tardo autunno che vede apparire le avanguardie francesi. Senza comandanti e senza ordini, istintivamente si mette a capo di tutti quelli che vogliono difendere i propri Valori radunandoli attorno al forte di Santandrea che si trova lungo l’originario tratto della Via Appia, in una profonda gola tra Itri e Fondi. Riflettendo sulla palese inferiorità in uomini e mezzi, capisce che non è possibile sfidare in campo aperto il nemico che le voci dipingono come spietato e sempre vittorioso da Parigi fino a Roma. i predoni francesi scendono in Italia |