Anni fa, in una piazza di Napoli, notai un capannello di curiosi. Studente, mi ci intrufolai per curiosare anch’io. A terra, seduto sul bordo del basso marciapiede, c’era una sorta di barbone … quanto meno un uomo ubriaco, poco o punto cosciente di sé e di ciò che lo circondava. Stava male, si vedeva benissimo. Nessuno riusciva a fare niente. Ad un certo punto, nel tentativo di dargli sollievo e farlo respirare meglio, una mano gli sbottonò la giacca. Fu allora che dalla tasca interna si sciorinò sull’addome del tizio un fascio enorme di banconote da 100.000 lire. Fu a questo punto che un anonimo signore si staccò dal capannello e, gettandosi sull’ubriaco, mostrò di averlo riconosciuto: << Ah! Ma questo è Pasquale, il fratello di Giovanni - (o Francesco o Caio…)-. Pasqua’. Pasqua’… che t’è succieso?!>> Il capannello allora si sciolse e tutti andammo ognuno per la propria strada dubbiosi e perplessi sulla possibilità che … Pasquale avrebbe ricevuto aiuto dal tizio anonimo che faceva parte del capannello. Ma tant’è!!!
Ecco: Pasquale e l’anonimo … samaritano mi sembrano la giusta metafora di ben altra situazione storica consumatasi due secoli fa e che vide il Regno di Sardegna venire in … soccorso del Regno delle Due Sicilie (tutt’altro che barbone, però, nel consesso internazionale delle Nazioni civili). Tanto è stato.
Futuro. |