protesta contro fiction su Garibaldi |
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La fiction della Rai sui Mille di Garibaldi, che è stata propinata ieri sera a milioni di telespettatori italiani, non riporta altro che luoghi comuni e ed è lontana dalla realtà storica. La vera storia, come tutti sanno, si fa con i documenti e dicendo la verità su quello che è accaduto. Ancora dopo circa 150 anni la vera storia non è ancora scritta nei libri e quelli che dovrebbero essere dei malfattori sono ancora degli eroi. l'eroe Garbaldi è ancora rappresentato alto, biondo e sul cavallo bianco, i suoi furfanti dei super eroi che venivano a liberare (o ad occupare uno stato legittimo e pacifico in nome dei Savoia) il Regno delle due Sicilie dai soldati borbonici ( borbonici forse una razza a parte, solo però nostri antenati, che combattevano per difendere la loro terra ) definiti alla stessa stregua dei malfattori che la invadevano. Ma la storia è scritta dai vincitori e la scrivono solo a loro uso e consumo con le mistificazioni opportune. Il film continua a tramandare una storia parziale, ricca di menzogne e luoghi comuni che di fatto impedisconoo la vera identità nazionale. Così Incomincia nel peggiore dei modi il bicentenario della nascita di Garibaldi considerando ancora lui e i "Mille" che in pochi giorni erano già decine di migliaia, grazie all'appoggio di Piemonte e Inghilterra, dei super uomini o super man. ( il rapporto di forza di 1000 contro 50.000 borbonici sarebbe pazzescamente di 1 a 50 ) e i pochi siciliani che seguirono Garibaldi erano picciotti della mafia. Basterebbe solo questo per far capire a tutti che fino ad ora ci hanno solo truffato e raccontato menzogne ed è scandaloso che le stesse ci vengono ancora propinate da una televisione di stato che si regge sui soldi dei contribuenti come una favoletta da raccontare ai bambini buoni prima di addormentarsi. Sarebbe forse il caso di risvegliarci da questo sogno che, oltretutto, ancora ci maltratta e maltratta i nostri eroici antenati che combatterono per mantener fede ad un giuramento di fedeltà e per la loro patria che era la terra che loro e le loro famiglie calpestavano.
Antonio de Stefano
NOLA (Na)
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