Una scelta obbligata per il futuro della nostra gente. Da una recentissima statistica dell’Istat si evince che la ricchezza media della popolazione del Sud è pari a circa tre quarti del reddito di quelle che vivono nel Nord. In particolare, mentre il “Reddito medio annuo” (2004) in Italia è pari ad € 22.353, in Lombardia è pari ad € 26.252, in Emilia-Romagna ad € 25.919, in Trentino-Alto Adige ad € 25.691. Al Sud si va dagli € 22.656 dell’Abruzzo agli € 16.820 della Calabria (ovvero il 75,3% di quello medio nazionale). Al Sud troviamo inoltre il Molise con € 19.375, la Campania con € 19.222, la Puglia con € 18.193, la Basilicata con € 17.799, la Sicilia con € 16.942. Tra la Lombardia e la Calabria c’è quindi una differenza di ca. € 9.400 ovvero il reddito della Calabria è il 64,1% di quello della Lombardia. La Sicilia (64,5%) e la Basilicata (67,8%) sono purtroppo molto vicine alla stessa Calabria. La Campania (con la ex Capitale Napoli) si attesta al 73,2% della Lombardia. Negli altri grandi Paesi dell’Europa occidentale non esiste un divario così netto fra le varie regioni, per cui questo differenziale rimane una peculiarità tutta italiana, espressione di scelte effettuate da ben 146 anni ai danni delle nostre Due Sicilie. Quello che, nel 1856, era il terzo Paese al mondo come sviluppo industriale dopo Inghilterra e Francia, è oggi agli ultimi posti della classifica europea per reddito pro-capite. Ai Duosiciliani di oggi rimane il compito e la responsabilità di puntare sempre più ad una autonomia economica dal resto dell’Italia, con politiche economiche che siano adatte alle nostre necessità ed ai nostri interessi. Bisogna scegliere modalità e tempistiche adeguate ma questa rimane una scelta, ripeto, obbligata per il futuro della nostra gente. Luca Longo |