Ritengo inutile rispondere confutando dati storici a nordici pappagalli di regime che insistono pateticamente sulla retorica patriottarda di ammuffita propaganda, razzista e senza documenti. Non c'è peggior sordo di chi ... Altri lo hanno già fatto ancor meglio di me in questo blog e prim'ancora personaggi certamente non neoborbonici come Antonio Gramsci. Egli, oltre a testimoniare il massacro operato dai piemontesi, indebitati scippatori di ricchezze altrui, scippatori degli stessi ideali unitari, documentò il loro razzismo coloniale e antimeridionale. Razzismo ribollente anche tra le fila stesse del partito socialista torinese del tempo di Gramsci. Il Sud è ancora oggi una colonia malgestita, ormai marcia. I meridionali che sono andati via, 30 milioni di cervelli, girano ed hanno girato il mondo per lavorare e trovare una nuova identità, dimostrando ogni giorno che fuori dai confini oppressivi della colonia siamo geniali lavoratori, instancabili. Lo dimostrano anche coloro i quali lavorano nelle nostre terre, molto spesso a nero, sotto il tallone delle imprese del Nord e caporalate dalla camorra. Industria manifatturiera di qualità, antica qualità borbonica come direbbe uno dei più grandi disegnatori di scarpe al mondo, Manolo Blahnik. Leggete nel bel libro di Roberto Saviano, Gomorra, le condizioni dei nostri lavoratori a nero per le imprese del Nord, schiavizzati nei nostri territori. A Sud di Capua sarebbero oggi sicuramente migliori i primi colonizzatori spagnoli, anche se con essi i Borbone non vanno confusi, perchè da generazioni napolitani a tutti gli effetti. Per capire basti vedere oggi le antiche colonie delle isole Canarie e paragonarle al nostro martoriato Sud. Propongo la legislazione delle Canarie come regione autonoma della Spagna anche per il nostro Sud, questa è la provocazione che lancio. L'Italia unita se non riformata è storicamente una parveneu della storia d'Europa e lo è ancor di più oggi nel suo decadere inarrestabile. marco caro 30.11.06 13:56 | Rispondi al commento | alias Lumiere |