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Associazione culturale Neoborbonica
L'orgoglio di essere meridionali

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Progetto giornale risposta puntuale PDF Stampa E-mail

Cari Amici.

 

Non conosco nessuno del Gruppo dirigente l’Associazione né qualcuno che faccia parte di una qualche Delegazione.

Ho scritto varie volte sul sito e vi ringrazio per averlo creato e di avermi, così, dato l’opportunità di  dire ciò che pensavo e sentivo a proposito della Storia patria.

Grazie al sito, leggendo ciò che in esso veniva pubblicato, mi sono sentito meno solo e, dunque, rafforzato nelle mie idee e convinzioni che, grazie anche a ciò che altri semplici cittadini come me andavano scrivendo su di esso, si sono arricchite di altri elementi e altre idee.

Non vedrei, perciò, la questione dei siti così negativamente come  viene descritta in qualche commento.

Insomma: se qualcuno, grazie ad essi, si sfoga, che male c’è? Vuol dire che c’è chi sente il bisogno di sfogarsi e, buon per tutti noi, non contro la causa duosiciliana, ma a favore di essa! E sono proprio costoro i potenziali lettori del giornale che sarà, ed elettori del partito che mi sembra vorrebbe essere. Il sito consente a costoro (me compreso) di  sfogarsi e di crescere ma, a chi sta ai vertici dell’Associazione, consente di avere una sorta di monitoraggio di quello che pensa una parte della base. Basta vedere cosa viene scritto, chi scrive e quale intervento è più letto. Certo: il campione, chi scrive, non è rappresentativo di tutta la base perché c’è anche chi non esprime attraverso il sito le sue idee. Però, almeno, si può conoscere ciò che pensa una parte della base. E non credo sia poco.

Certo: un sito non può assolvere tutte le funzioni che servono ad un Movimento che vuole diventare qualcosa d’altro (personalmente penso che meglio sarebbe se il Movimento desse origine a qualcosa d’altro, preservando se stesso quasi così com’è), ma comunque oggi assolve funzioni importanti, insostituibili almeno fin quando la causa Duosiciliana non sarà diventata arcinota: quante sono le probabilità che un cittadino bulgaro residente a Sofia, o un valligiano del profondo nord, incappi per caso in un numero del giornale Due sicilie? Maggiori o minori di quelle di incappare per sbaglio nel sito internet dell’Associazione? E pensate ai ragazzi, le forze del futuro, le menti, le coscienze, le personalità in formazione: leggono poco e navigano molto! Quanti sono, tra questi, i potenziali sostenitori della causa duosiciliana?

Io i siti li lascerei, anche se solo come valvole di sfogo, specialmente in una fase come questa in cui si ha bisogno di allargare la base di consenso, di portare altre simpatie alla causa duosiciliana.

A me sembra che anche chi è al potere da decenni  continui a farsi  propaganda, pardon, a sostenere le tesi della sua linea politica in maniera opportuna su quanti più media possibile.

Ma noi, voi, non siete un partito presente sul territorio da decenni. Non dovreste rifiutare il battage revisionista (francamente definirlo retorica propagandistica mi sembra troppo): dovreste ricercarlo almeno fino a quando non sia diventato noto a tutti, ed anche ufficialmente, come realmente sono andate le cose 150 anni fa. Abbandonarlo ora, quando è appena agli inizi, quando si assiste ancora alla celebrazione di Festeggiamenti garibaldini mi sembra autolesionistico … a meno che non si pensi di poter fare a meno di esso; a meno che non si pensi che certe tesi economiche, politiche, sociali da sole possano convertire alla causa … d’ambleux chiunque venga a conoscenza di esse! Siete sicuri che queste tesi innovative non verrebbero viste, dai non addetti che sono la maggioranza, come l’ennesima ricetta per risolvere i mali del sud? Il Popolo non parteciperebbe, andrebbe a ruota, e visto che servono consensi, chi guarda con disinteresse e scetticismo una certa compagine che sostegno pensate che possa dare ad essa? Quale sirena ci vorrebbe per smuovere chi non ha speranza, chi è abbandonato da 146 anni in ciò che ormai è diventato, per dirla con Veneziani …. sudità? Basterebbe una sirena che ricordi, col suo fare, una delle tante che hanno già fatto sentire il loro canto nel passato? Secondo me no, ma posso sbagliare. Io consiglierei di lavorare anche (non esclusivamente) nella direzione di una ritrovabile dignità di popolo, e mi sembra che questo non possa avvenire se non partendo da un ritrovato orgoglio per ciò che veramente sono stati i nostri avi napolitani… il che richiede una rilettura della storia. In caso contrario, alla pari dei settentrionali, di noi stessi avremo una immagine con la quale non cozza la spazzatura ai lati delle strade, ma la sua assenza; non la disorganizzazione ma l’ordinato svolgersi delle cose; non l’assenza di opifici …stabili ma la loro presenza efficace. Un Popolo orgoglioso di sé, un Popolo con dignità, esige, da chiunque lo governi, una corretta amministrazione, un corretto gestire della cosa pubblica qualunque sia il colore della formazione, dell’alleanza o del partito al potere. E questo è molto di più anche di un opificio stabile e di una strada pulita.

 

Futuro

 

P.S. Per quanto riguarda il giornale penso che esso, se non c’è un Partito alle spalle, certamente non avrà una linea univoca; ma in questa fase non credo sia un male: potrebbe diventare il luogo d’incontro di idee anche diverse (purché costruttive) e fucina di nuove idee. Esso potrebbe essere uno strumento di una fase di transizione verso qualcosa d’altro e più complesso e organizzato.

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