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Qualcuno ha scoperto l'acqua calda PDF Stampa E-mail

Pasquale Costagliola

Qualcuno ha scoperto l’acqua calda sulla crisi napoletana o per meglio dire campana: la disorganizzazione generale. Forse sarebbe più giusto parlare di anarchia totale. La nostra terra infatti, se qualcuno non se ne era accorto, vive nel caos.

Strana condizione che sembra configurarsi per la metropoli ma anche per le province della ex Campania felix tra disordine del traffico, rifiuti per strada, edilizia selvaggia, criminalità diffusa, commercio abusivo. E’ l’affermazione dello stato “primitivo” con i vizi della modernità, dell’uomo contro l’uomo, senza regole nè scritte, nè orali.

Siamo arrivati alla società senza leggi preconizzata dagli anarchici e dai liberisti assoluti sotto l’egida in un incubo modernista. La stessa criminalità che impazza con omicidi e rapine non risponde a nessuna gerarchia ma è uno stato d’animo, una dimensione diffusa ed aperta “all’iniziativa privata”. E questo sistema di contropotere anarchico è la manifestazione più eclatante della nostra situazione, un coacervo di impulsi illegali divenuti predominanti, dove l’arbitrio spicciolo ma anche l’abuso eclatante sono padroni del campo.

Le leggi sono inutili codicilli la cui applicazione è assolutamente impraticabile ed al massimo possono servire agli interessi particolari e capziosi di qualcuno. Le sentenze quando arrivano sono inapplicate ed il dissenso verso la legalità ha assunto forme di massa. Tutto questo e molto altro ancora rappresentano, senza retorica, la fine di una comunità o qualcosa di molto simile. Forse siamo nell’ambito di un agonia perpetua peggiore della morte perché viene vista con la rassegnazione più vile dagli spettatori vittime. Molti si affannano a discutere di questa crisi che è la metafora dei mali d’Italia e forse, senza esagerazione, del mondo, parlando a vanvera o scovando ragioni più o meno plausibili. In realtà la nostra  gente ha perso la bussola della vita, l’orientamento fondamentale dell’esistenza in comunità secondo regole condivise. Una frattura rispetto alle conquiste della civiltà umana che si è determinata storicamente nel tempo ed oggi mostra il conto salatissimo del male  quotidiano, di quell’angoscia generale che attanaglia le generazioni vecchie e nuove di fronte ad un presente senza speranza.

In realtà è prevalso nel nostro mondo un’anima oscura, primitiva, insidiosa che cova nel profondo, intricata e senza ordine, come una vegetazione lussureggiante che invade i campi, lasciata a se stessa ed al caos individualista con sottile indifferenza e perfido piacere dallo stato politico e sociale determinatosi con gli avvenimenti storici del risorgimento e posteriori ad esso.

La distonia del Sud, di   Napoli in particolare è determinata dalla perdita del centro, la mancanza di un riferimento umano e valoriale che faccia perno e dia il senso di un destino ad una comunità nell’universale.

I nostri tradizionali valori della famiglia, del lavoro, della religione, della solidarietà, dell’onore stanno sparendo sotto l’ondata nichilista del consumismo mentre per la politica manca una leadership presentabile e credibile. Un misto di socialismo parassitario e clientelare stende le sue ali su masse di individui alla ricerca di un appannaggio regionale per dare sfogo alla fame di beni che la società postindustriale mette in vetrina. L’indulgenza sconsiderata al malaffare ha permesso la crescita di un economia illecita che non rispetta la legge ma nemmeno la salute. Un mercato clandestino enorme diventato plateale raccoglie i flussi della falsificazione mondiale ed alimenta le risorse del motore camorristico.  

La soluzione alla crisi non è nelle parole vuote dei sociologi, negli interventi repressivi, nelle panacee economiche o tanto meno nelle figure sbiadite alla Bassolino/Iervolino. La classe politica attuale soprattutto insieme ad una intellighentzia invertebrata, per usare le parole di Unamuno, ha assecondato le facili derive di questo animus dissolvendi, alimentando la corrente nichilista e degenerata della decadenza estrema della nostra terra. Ritrovare la dignità e la libertà di una vita che abbia un senso nell’ambito di una comunità, questo è l’indirizzo semplice e difficilissimo da seguire per la Campania altro che le icone del progressismo relativista e demagogico delle notti bianche, delle indulgenze penali e dei problemi irrisolti.

Pasquale Costagliola

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