Quanta storia negata, quante menzogne ancora oggi a distanza di 160 e più anni abbiamo nei testi ufficiali che lo Stato impone ai nostri giovani nelle scuole. E' forse per questo si deve la mancanza di "Stato" che grava sulla vita quotidiana del nostro Sud. Quanti "eroi" vengono ricordati e incensati nella toponomastica delle nostre città. Ma basterebbe fare un passo indietro coi mezzi di informazione attuali per affermare he la Storia non è quella, e che i fatti di allora sarebbero condannati dagli organismi sovranazionali, che quegli eroi sarebbero additati come spietati autori di repressione poliziesca! Palermo settembre 1866 la città è insaguinata da una violenta rivolta, il governo "bomba" manda con poteri straordinari e con fretta il famoso generale Cadorna. I tribunali militari, alla faccia della libertà, mandano alla fucilazione i rivoltosi, centinaia ai lavori forzati. Molti giovani non vogliono fare il militare nell'esercito sabaudo ora italiano, scappano nelle campagne, diventeranno banditi e briganti. Tra le truppe inviate qualcuno già contaggiato porta il colera (ma il nord non era igienicamente evoluto?) che puntualmente scoppierà l'estate successiva. L'amministia per quei fatti arriverà nel 1907! Nessuno ricorderà quei Palermitani morti uccisi dall'esercito e dalla polizia unitaria. Oggi al sindaco di allora Antonio Starrabba di Rudinì (poi promosso per quei meriti prefetto) è dedicata una piazza, nessuna lapide alla memoria per quella gente fucilata e per quei giovani con la vita spezzata perchè tacciati allora come oggi per deliquenti!
Grazie Vincenzo Lo Cascio
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