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L'orgoglio di essere meridionali

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Film di Gibson-Francesco Varchetta PDF Stampa E-mail

L' idea di fondo è quella di agganciare la storia misconosciuta del "sud italiano" a quella più famosa del "Sud americano" della guerra di secessione, usando quest' ultima e più famosa come cavallo di troia per portare la Nostra storia meridionale alla ribalta del pubblico internazionale grazie a Mel Gibson che non è solo attore ma bensì  proprietario di una casa di distribuzione (Icon Distributions Inc.) e quindi più libero di scegliere cosa far vedere. Il nesso fra queste due storie separate da un oceano ma vicinissime per ideali e contemporaneità, ruota intorno alla presenza di ex soldati borbonici arruolati fra i sudisti americani, su questo abbiamo precise testimonianze storiche che approfondiscono questo aspetto; ancora di più si potrebbe ottenere dagli amici dei Sons of Confederate Veterans con cui a Napoli facemmo un incontro
memorabile.

Penso ad una sceneggiatura scritta a "quattro mani" da Napoli e da un americano... in cui con la tecnica del flash back un personaggio principale storicamente esistito ( ex soldato borbonico e poi brigante, emigra per sfuggire alla cattura e arruolato fra i Sudisti Confederati difende una stessa causa), sarebbe quasi il continuo in terra americana del romanzo di Alianello "L' eredità della priora" che termina con un imbarco e ingaggio per la guerra di secessione americana. Sullo schermo Il personaggio vive la vicenda americana raccontando i fatti precedenti e rimarcando le somiglianze fra le due guerre.

I dialoghi come già fatto nel film "La passione" sarebbero solo nelle lingue originali. Nel nostro caso Napoletano stretto e Inglese Americano, senza concessioni per "l' italiano" ... sai poi come schiattano a Firenze quando vedono il film...

Credo sarebbe la prima volta che la guerra di secessione americana venga raccontata sullo schermo da un siciliano e contemporaneamente l' invasione garibaldina del sud italiano venga vista "molto dall' esterno" evidenziando le connessioni e gli interessi internazionali sulle Due Sicilie; questo aiuterebbe gli italoamericani (o meridioamericani) a sentirsi meno mafiosi o poveri emigranti e più parte nobile della storia americana, oltre che scoprire una altra italianità che non ci azzecca niente con i programmi filopadani degli istituti di cultura italiana all' estero tipo NIAF etc. Vi immaginate il ritorno di immagine che ne avrebbero i Neoborbonici sopratutto dagli italoamericani? il solo fatto di sentire al cinema dei personaggi che parlano italoamericano (dialetto-inglesizzato) come i loro nonni avrebbe un effetto molto forte.

La scelta di privilegiare quale personaggio principale un ex soldato borbonico piuttosto che un popolano che diventa brigante rimarcherebbe l'idea di una società meridionale già ordinata e già libera prima del 1860, ma sopratutto rimarcherebbe l' esistenza riconosciuta come stato-nazione ; la prima sede diplomatica dei neonati USA in Italia fu aperta a Napoli alla fine del 700, e non certo per caso.. Al contrario le vicende del brigantaggio messe da sole in primo piano, come nel film di Squitieri, rischierebbero puntualmente di far apparire la nostra resistenza come una enorme improvvisa rivolta contadina facilmente attribuibile alla "atavica miseria del precedente governo borbonico .... i diritti del film di Squitieri erano proprietà della Medusa proprietà di un amico di Bossi ecco perchè il film non ha avuto l' eco sperata.

Il film di M. Gibson invece è una occasione d' oro da gestire attentamente, dovremmo scrivere una
sceneggiatura abbastanza professionale da sottoporre a MG; Il MNB dovrebbe presentarsi almeno come consulente storico, professionale e credibile, magari con gli amici americani dei SVC (grazie a Toma), sarebbe una bella opportunità anche economica per le casse del movimento.... ci sarebbe abbastanza da lavorare per interpreti (di napoletano e inglese), avvocati, sceneggiatori e ricercatori d' archivio. Il punto è come assicurarsi questa esclusiva al MNB... intanto lavoriamo su una buona sceneggiatura da presentare, chiunque sente di avere talento nella scrittura creativa potrà cimentarsi sebbene sarebbe meglio creare un gruppo che lavora in comune su uno stesso canovaccio.

Aggiorniamoci sono a disposizione per qualche traduzione di inglese

A presto

Francesco Varchetta

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